L'aereo è partito da Santa Cruz e doveva atterrare a Medellin

L’aereo è partito da Santa Cruz e doveva atterrare a Medellin

L’aereo che trasportava la squadra di calcio brasiliana Chapecoense è precipitato perché aveva finito il carburante. Lo ha detto, in una conferenza stampa trasmessa in diretta su Periscope, il direttore dell’aviazione generale colombiana Alfredo Bocanegra.

La comunicazione arriva poche ore dopo la radio trasmissione delle ultime parole del pilota Miguel Quiroga dell’Avro Regionale RJ85 della compagnia boliviana Lamia. «Siamo in avaria totale, avaria elettrica totale, senza carburante», aveva detto Quiroga. Accortosi del problema, il comandante aveva chiesto un atterraggio di emergenza alla torre di controllo che lo aveva inizialmente negato.

Il motivo: bisognava prima dare la precedenza a un altro aereo partito da San Andreas e diretto a Bogotà che aveva segnalato un guasto al motore. Quando la pista si era liberata e i vigili del fuoco erano pronti ad intervenire, gli assistenti avevano cercato di rimettersi in contatto con Quiroga per chiedere la posizione dell’aereo. Tuttavia questo era già precipitato. Proprio la mancanza di bruciatura sui resti ritrovati sul monte El Gordo vicino a Medellìn, in Colombia, aveva portato gli investigatori ad ipotizzare problemi di carburante.

«Se lui (il pilota ndr.) vedeva che aveva mancanza di combustibile, aveva tutto il potere di andare a fare rifornimento», ha detto il direttore generale della compagnia Lumia Gustavo Vargas al canale boliviano Unitel e al quotidiano Pagina Siete. Secondo lui, il comandante doveva fermarsi nella città boliviana di Cobija ma ha evitato di farlo per motivi di tempo visto che l’aereo era partito tardi. «Ha pensato che sarebbe bastato», ha ipotizzato Vargas,

Dei 77 passeggeri a bordo ne sono sopravvissuti sei: due assistenti di volo – «vivi perché non abbiamo ceduto al panico come tutti gli altri» – un giornalista e tre giocatori della squadra Chapocoense che stava andando a Medellin, in Colombia, per giocare la gara di andata della finale di Coppa Sudamericana contro l’Atletico Nacional. Uno di loro, Alan Ruschel, ha riportato fratture alla colonna vertebrale e un trauma cranico. Al portiere Jackson Folman è invece stata amputata la gamba destra con un’operazione all’ospedale San Vincente Fundacion.

Eternos Campeões li ha definiti la società su Twitter che ha voluto rendere loro omaggio con un video su YouTube. Per ricordarli parenti e amici si sono riuniti nell’Arena Condo, lo stadio della Chapecoense, nella notte del 30 Novembre. Quasi in contemporanea i tifosi dell’Atletico Nacional hanno riempito l’Atanasio Girardot dove si sarebbe dovuta disputare la partita. Tra i presenti alla veglia commemorativa c’erano anche il ministro degli Esteri, Josè Serra, e quello della Cultura Roberto Freire che hanno assistito alla liberazione di 71 piccioni all’urlo Forza Chape!