Un'immagine di Said al-Shehri tratta dal messaggio diffuso da Al Qaida della penisola arabica (Aqpa)

Sarebbe ancora vivo il numero due di Al Qaeda, Said al-Shehri, dato per morto dalle autorità yemenite. Il Site, la piattaforma di monitoraggio americana, ha riportato un clip-audio, prodotto dalla Al-Malahem Foundation, braccio mediatico dell’ Al Qaida nella penisola arabica (Aqpa), nel quale il terrorista accusa l’Arabia Saudita di permettere alle forze Usa di attaccare ”i propri fedeli yemeniti”.

Nei 14 minuti di audio, al-Shehri non specifica quando ha registrato il messaggio, ma ricorda eventi che si sono verificati dopo l’ultimo annuncio della sua morte, risalente al 24 gennaio scorso: un summit sulla lotta al terrorismo organizzato a febbraio a Riad e un incontro tra ministri arabi in Arabia Saudita a marzo. Il leader saudita, coinvolto in numerose operazioni di terrorismo nello Yemen, attacca le autorità di Riad: ”Dobbiamo sbarazzarci del regime di Al-Saud con ogni mezzo”, ha detto al-Shehri, riferendosi agli attacchi dei droni americani usati contro al Qaida nello Yemen, che partirebbero, secondo lui, dalle basi saudite.

Stefania Cicco