Tra incertezze e incomprensioni riprendono i colloqui a Riad. La delegazione americana è tornata a incontrare quella ucraina, dopo il disastroso faccia a faccia tra Trump e Zelensky. I negoziati andranno avanti così: con Kiev e Mosca che si alterneranno allo stesso tavolo, senza incontrarsi mai. L’obiettivo di Donald Trump è quello di raggiungere un’intesa per Pasqua. «Nessuno può fermare la guerra tranne me. Mantengo ottimi rapporti sia con Putin, sia con Zelensky». La prima proposta di Trump per un cessate il fuoco di 30 giorni era stata rifiutata da Putin, che invece ha rilanciato una tregua parziale rivolta solo alle infrastrutture energetiche e al Mar Nero.

Il nodo della Cina – Il Cremlino ha dichiarato che ci sono «desiderio e disponibilità a muoversi verso una soluzione pacifica», ma allo stesso tempo che «ci sono ancora moltissimi aspetti diversi legati all’accordo su cui si deve lavorare»: lo ha riportato la Tass, citando Dmitrij Peskov. Il portavoce di Putin ha evidenziate le perplessità russe sull’intesa e ha anche criticato apertamente l’Europa per il suo Piano di riarmo, ridefinito “Prontezza 2030”, accusandola di ostacolare i colloqui e di minacciare la pace. Tra i diversi punti su cui si deve ancora raggiungere un accordo, ce n’è uno che si preannuncia particolarmente spinoso: quali forze verranno dispiegate in Ucraina per garantire la pace e con quali mezzi? Una possibile soluzione era stata fatta trapelare dalla testata tedesca Welt Am Sonntag: la disponibilità della Cina a un’operazione di peacekeeping, unendosi così al gruppo di volenterosi europei. Questa indiscrezione è stata categoricamente smentita da Pechino: «Sono notizie del tutto false, la posizione della Cina sulla crisi in Ucraina resta coerente e inequivocabile», ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.

Continuano gli attacchi – Nonostante siano in corso le trattative per raggiungere un cessate il fuoco, gli attacchi tra Russia e Ucraina continuano a verificarsi. Nella notte tra il 23 e 24 marzo i sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e distrutto 28 droni ucraini e in totale hanno dichiarato di averne abbattuti 227 nelle ultime 24 ore. Questo attacco arriva come risposta a una continua offensiva da parte del Cremlino: nelle ultime ore almeno tre civili ucraini hanno perso la vita, mentre una dozzina sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti.

Colloqui positivi – Sono arrivate delle prime dichiarazioni incoraggianti da parte della delegazione russa. Grigory Karasin, presidente della commissione Esteri, ha definito “interessanti e “creativi” i colloqui in corso. Queste parole seguono quelle del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz, che ha confermato come gli Stati Uniti stiano valutando delle misure per rafforzare la fiducia nei colloqui, con un’attenzione specifica al destino dei bambini ucraini deportati in Russia.