Il Fondo monetario internazionale ha deciso di lanciare un salvagente al suo peggior cliente. Per l’Argentina del neo-eletto presidente Javier Milei l’Fmi ha annunciato un nuovo prestito di 4,7 miliardi di dollari, ovvero circa 4,3 miliardi di euro. Decisione che soprende, dato che il Paese è il maggior debitore del Fondo.

Fmi dà fiducia a Milei – Negli ultimi anni i vari piani di salvataggio finanziati dall’organismo che monitora la stabilità finanziaria globale hanno fatto aumentare sempre di più la somma dovuta, che adesso supera i 40 miliardi di dollari. Ma, secondo la direttrice dell’organizzazione Kristalina Georgieva che ha annunciato il provvedimento, le riforme del presidente Javier Milei sono «audaci» e meritano, quindi, di essere appoggiate. Da quanto si legge in una nota del Fondo, l’organismo avrebbe apprezzato le azioni coraggiose intraprese dal nuovo presidente argentino per ripristinare la stabilità economica: «Queste azioni iniziali hanno evitato una crisi della bilancia dei pagamenti, anche se il percorso verso la stabilizzazione sarà impegnativo».

Le riforme – Il Paese si trova in una situazione di grave crisi, con la povertà che dilaga e un’inflazione pari al 147%. Per fronteggiarle, sin dal suo insediamento, Milei ha annunciato una serie di iniziative economiche molto contestate. La prima è arrivata a poche ore dalla sua elezione: il 12 dicembre il ministro dell’economia argentino Luis Caputo aveva annunciato la svalutazione del valore del peso – la moneta argentina – del 50 per cento contro il dollaro statunitense. Il tasso di cambio ufficiale è fissato a 800 pesos per 1 dollaro, contro i 360 circa di due mesi fa. A distanza di una settimana, le leggi nazionali in materia di economia hanno subito più di 300 modifiche, a causa del “Decreto di necessità e urgenza”, entrato in vigore il 29 dicembre. Tra le altre cose, ha abrogato la norma che impedisce la privatizzazione delle aziende statali, elimina le decine di controlli statali che regolavano il prezzo degli affitti, delle assicurazioni sanitarie e dei prodotti considerati essenziali.