Ancora armi e ancora vittime in una scuola americana. A Birmingham, in Alabama, il 7 marzo una studentessa di 17 anni è morta e altre due persone sono rimaste ferite in quella che, al momento, la polizia considera una sparatoria «accidentale».

Tre stragi in meno di tre mesi – Gli investigatori non hanno ancora reso noto il nome del responsabile né hanno chiarito se si tratti di uno studente. Solo tre settimane fa, lo studente Nikolas Cruz aveva aperto il fuoco alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, uccidendo 17 persone. Quella di Birmingham è già la terza sparatoria in una scuola statunitense da inizio 2018. Una serie di tragedie che ha convinto due Stati federali, Oregon e Florida, ad approvare leggi più severe sulle armi.

Infographic: School Shootings in America | Statista

La Florida sfida la Nra – Mercoledì il parlamento della Florida, a maggioranza repubblicana, ha aumentato restrizioni e controlli sulla vendita di pistole e fucili. Il provvedimento rappresenta una vittoria per gli attivisti mobilitatisi all’indomani della strage di Parkland. E una sconfitta per la National Rifle Association (NRA), la potente lobby che da sempre si batte contro ogni tentativo di regolamentare vendita e possesso delle armi negli Usa. La legge mette al bando il bump stock, un dispositivo che permette di trasformare i fucili da semi-automatici in automatici, rendendoli più veloci, più letali. Sale poi da 18 a 21 anni l’età a cui è consentito acquistare armi – Cruz, l’autore della strage di Parkland ne aveva 19 – e vengono aumentati i fondi alle scuole per la sicurezza e per la cura delle malattie mentali. Inoltre, la norma proibisce la vendita di pistole a chi abbia problemi psichiatrici. Infine – ed è la parte più controversa del pacchetto – istituisce e finanzia con 67 milioni di dollari un programma per addestrare e armare il personale scolastico.

Il legame fra stragi e violenza domestica – Secondo gli attivisti anti-armi, restano ancora molte lacune nella legge. Mancherebbe soprattutto un efficace sistema di controlli incrociati per vietare la vendita di pistole e fucili a persone già condannate per reati violenti. In questa direzione si e mosso lo Stato dell’Oregon che il 5 marzo ha proibito di acquistare armi a chi abbia precedenti per stalking e violenza domestica. Sarebbero loro i soggetti con maggiore probabilità di compiere stragi: stando a una ricerca dell’associazione no profit Everytown for Gun Safety, oltre la metà dei mass shooting – sparatorie con più di quattro vittime – avvenuti negli Usa fra 2009 e 2016 è stata commessa da persone già segnalate per minacce o aggressioni nei confronti del o della partner.