Cresce l’incertezza sul futuro della milizia Wagner, dopo il tentato golpe di sabato 24 giugno e a poche ore dall’ultimatum di Putin che ha chiesto lo scioglimento della brigata entro il primo luglio. Secondo Misk, Prigozhin sarebbe in Bielorussia. Mentre dei suoi uomini si hanno poche e discordanti notizie. Il Moscow Times fa sapere che il generale Surovikin sarebbe stato arrestato perché accusato di aver appoggiato il leader mercenario.

Surovikin e Putin si stringono la mano in una celebrzione ufficiale (EPA)

L’arresto – L’ammutinamento della Wagner starebbe mettendo in atto grossi cambiamenti all’interno dell’esercito russo. Secondo il Moscow Times, che ha riportato le parole di due fonti interne al ministero della Difesa, il generale russo Sergej Surovikin è stato arrestato per aver sostenuto le milizie di Prigozhin. Molte indiscrezioni riguardano anche il generale Valeri Gerasimov, che è l’attuale comandante delle operazioni russe in Ucraina: su di lui, come su Surovikin, non ci sono notizie certe da sabato, il giorno della rivolta.

Pochi minuti fa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto di non sapere dove sia il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin: «Per quanto riguarda Surovikin, vi consiglio di chiederlo al Ministero della Difesa», ha concluso.

Nessuna condanna – Il presidente Vladimir Putin, intanto, ha elogiato le sue forze armate per aver scongiurato una guerra civile. «Il popolo e l’esercito non erano dalla parte degli ammutinati», ha sottolineato tra gli applausi fuori dal Cremlino, circondato dai vertici dei servizi segreti e di sicurezza russi. Tra loro anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu, che Prigozhin aveva cercato di estromettere con la sua rivolta.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko (EPA/Mikhail Klimentyev)

Nel frattempo, secondo l’agenzia stampa Ria Novosti le autorità russe hanno annunciato l’archiviazione del procedimento penale contro il gruppo Wagner, soddisfacendo un’altra condizione dell’accordo tra le due parti mediato da Lukashenko sabato scorso. Il ministero della Difesa di Mosca ha poi annunciato che le armi pesanti in possesso della milizia sarebbero già passate alle forze armate del Cremlino.

Quale è il futuro della Wagner? –  Nel suo discorso alla nazione, Vladimir Putin ha espresso più volte un concetto fondamentale: qualora la Wagner dovesse restare su territorio russo, sarà assorbita dall’esercito di Mosca. È proprio per questa ragione che il gruppo armato si sposterà a breve in Bielorussia, dove aiuterà a rendere l’esercito di Minsk più preparato alla guerra. «Ci sono un sacco di chiacchiere e discorsi sulla Wagner, ma la gente non capisce che stiamo facendo una mossa pragmatica. Ne hanno viste di cotte e di crude in Ucraina», ha affermato entusiasta il presidente bielorusso Lukashenko, «ci diranno tutto sulle armi: quali funzionano bene, quali no. Le tattiche, le armi, come attaccare, come difendere. Tutta roba che non ha prezzo. Per questo abbiamo bisogno di prenderci gli uomini della Wagner».

La sede del Gruppo Wagner a San Pietroburgo (Ansa)

Mentre il comandante del gruppo armato “Brest” ha annunciato l’arrivo di un numero non precisato di soldati al confine tra Russia e Bielorussia, la Nato guarda con allerta la situazione, dicendosi pronta a difendersi da ogni minaccia proveniente da Mosca o Minsk. Il presidente polacco Duda ha sottolineato la preoccupazione che c’è per questi spostamenti. Il segretario dell’alleanza atlantica Jens Stoltenberg ha però rassicurato i membri, annunciando che saranno rafforzate le difese dei confini di tutti i Paesi limitrofi: «È troppo presto per esprimere un giudizio definitivo sulle conseguenze del fatto che Prigozhin si sia trasferito in Bielorussia», ha concluso.

Wagner in Africa – Sul fronte africano, infine, sembra che il Gruppo Wagner continuerà le sue operazioni in Mali e in Repubblica Centrafricana, dove la milizia sostiene i regimi di Bangui e Bamako sfruttandone in cambio le risorse minerarie. A confermarlo anche il ministro degli esteri Russo Sergej Lavrov.