L’assalto al Campidoglio del 6 gennaio ha destato reazioni un tutto il mondo, non solo in America. Molti i leader repubblicani, tra cui George W. Bush, Mitch McConnell e Mitt Romney, che si schierano contro il presidente uscente Donald Trump, additato come il principale responsabile della rivolta dagli avversari democratici. Preoccupazione anche da parte dei leader europei e dai membri del governo italiano. Vescovi cattolici e personalità del cinema si schierano contro l’iniziativa.
I repubblicani contro Trump – «Una scena disgustosa. Così è come vengono contestate le elezioni nella repubblica delle Banane!» commenta l’ex presidente George W. Bush, citando il film di Woody Allen, il dittatore dello stato libero di Bananas. Bush non è l’unico repubblicano a smarcarsi dalle azioni del presidente uscente. Il senatore Mitt Romney, già avversario di Barack Obama nel 2012, dichiara che le vicende del Campidoglio sono «un’insurrezione incitata dal presidente degli Stati Uniti», cioè da Trump. Dello stesso tenore la dichiarazione del leader dei senatori repubblicani, Mitch McConnell: «Hanno tentato di fermare la nostra democrazia ma hanno fallito». Infine, la defezione del vicepresidente uscente e capo del Senato Mike Pence, che riconosce Biden e Kamala Herris come i vincitori delle elezioni, certifica la frattura all’interno del Great Old Party.
Le opinioni dei vescovi – Critiche anche dalle gerarchie vaticane statunitensi, tradizionalmente più vicine alle opinioni del partito repubblicano ma che guardano con interesse all’ascesa del cattolico Biden. Secondo il sito Vatican News, anche i vescovi stigmatizzano la violenza. «Questo non è ciò che siamo come americani, dove la transizione pacifica del potere è uno dei segni distintivi» ha dichiarato il presidente della Conferenza dei vescovi statunitensi, monsignor José Horacio Gómez. Segue il cardinale di Washington Wilton Gregory: «Coloro che ricorrono alla retorica incendiaria devono assumersi la responsabilità di incitare alla crescente violenza nella nostra nazione».
I democratici – Puntuale la condanna da parte dei democratici che indicano Trump come il primo responsabile delle violenze. L’ex presidente Bill Clinton afferma: «L’assalto è stato innescato da più di quattro anni di politiche avvelenate che hanno sparso disinformazione deliberata, seminato sfiducia nel nostro sistema e messo gli americani gli uni contro gli altri. Lo scontro è stato acceso da Donald Trump e dai suoi seguaci più ardenti, inclusi molti nel Congresso, per ribaltare il risultato delle elezioni che ha perso». Sulla stessa linea il predecessore di Trump, Barack Obama: «La storia ricorderà la violenza di oggi al Campidoglio, istigata da un presidente in carica che ha continuato a mentire senza fondamento sull’esito di un’elezione legittima, come un momento di grande disonore e vergogna per la nostra nazione». «Attacco vergognoso, ma la Camera non si ferma» aveva dichiarato in nottata la presidente della Camera Nancy Pelosi, decisa a non fermare i lavori di ratifica dell’elezione. Il presidente (ora è ufficiale) Joe Biden per primo aveva parlato di minaccia alla democrazia e aveva rivolto un appello al rivale affinché fermasse le violenze. «L’America è molto meglio di quello che vediamo oggi (6 gennaio ndr)» aveva twittato il nuovo inquilino della Casa Bianca.
America is so much better than what we’re seeing today.
— Joe Biden (@JoeBiden) January 6, 2021
Italia e Europa – L’assalto al Campidoglio ha destato sgomento anche da noi in Italia. Già intorno alle 22.40 Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte scrive su Twitter: «La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche». Gli fa eco il ministro degli Esteri Luigi di Maio «Un vero e proprio sfregio alla democrazia». L’apprensione per la tenuta della democrazia americana colpisce anche i vertici della Comunità Europea, che riconoscono in Biden il legittimo presidente. La leader della Commissione Ursula von der Leyen rilancia il tweet di Biden e aggiunge: «Credo nella forza delle istituzioni americane e nella democrazia. Joe Biden ha vinto le elezioni». Stesso messaggio del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel: «Il congresso americano è un tempio della democrazia. Vedere le scene di stanotte a Washington è uno shock. Confidiamo che gli Usa assicurino un trasferimento pacifico del potere a Joe Biden». Così l‘alto rappresentante dell’Ue, Joseph Borrel: «Questo è un attacco inedito della democrazia Usa. I risultati delle elezioni del 3 novembre devono essere totalmente rispettati». Anche Emmanuel Macron lancia un appello alla democrazia via Twitter. Ironico Guy Verhofstadt, esponete di spicco dei Liberali Europei, che si “meraviglia” del silenzio di alcuni politici sovranisti e filo-trumpiani come Farage, Orbàn, Wilders, Le Pen e il nostro Matteo Salvini. Non è più un leader europeo, ma anche il primo ministro britannico Boris Johnson auspica il trasferimento pacifico del potere a Biden e parla di scene disonorevoli per una nazione, gli Usa, baluardo della democrazia mondiale.
I believe in the strength of US institutions and democracy. Peaceful transition of power is at the core. @JoeBiden won the election.
I look forward to working with him as the next President of the USA. https://t.co/2G1sUeRH4U
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) January 6, 2021
The US Congress is a temple of democracy.
To witness tonight’s scenes in #WashingtonDC is a shock.
We trust the US to ensure a peaceful transfer of power to @JoeBiden
— Charles Michel (@eucopresident) January 6, 2021
Disgraceful scenes in U.S. Congress. The United States stands for democracy around the world and it is now vital that there should be a peaceful and orderly transfer of power.
— Boris Johnson (@BorisJohnson) January 6, 2021
We believe in democracy.#WeAreOne pic.twitter.com/dj3hs66KKn
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) January 7, 2021
After the awful attempted coup by Trump supporters on Capitol Hill – ‘we love you’ – can you hear the silence of the politicians in Europe who love him too?
Farage, Orbán, Jansa, Le Pen, Wilders, Salvini…
Is this what you have in store for us as well? pic.twitter.com/gfMHwTSyNT
— Guy Verhofstadt (@guyverhofstadt) January 7, 2021
Hollywood – Condanne anche dal mondo del cinema e dello spettacolo. L’attore Chris Evans (Capitan America nei film Marvel) invita a pensare cosa sarebbe successo se i manifestanti non fossero stati bianchi. Richiama quindi le perplessità sul differente dispiegamento di forze in occasione di questo evento e delle vicende del Black Lives Matters, le proteste per le uccisioni di persone di colore da parte delle forze dell’ordine. Mark Ruffalo (l’incredibile Hulk) parla invece di un vero e proprio colpo di stato.