Nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 marzo almeno otto persone sono morte in una serie di attacchi russi in Ucraina, come riporta la Bbc. Il Central Hotel di Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è stato colpito da un missile che ha causato 4 morti e 30 feriti. Zelensky sul suo canale Telegram ha dichiarato che tra i feriti ci sarebbero anche volontari di organizzazioni umanitarie britanniche e statunitensi, aggiungendo: «Fortunatamente, molti ospiti della struttura sono riusciti a lasciare la propria stanza in tempo». A 300 chilometri di distanza, il porto di Odessa è stato l’obiettivo di un attacco alle infrastrutture energetiche. Due civili sono rimasti feriti.
Il ministero della Difesa di Mosca nella mattinata di giovedì ha rivendicato la conquista di Andriivka, un villaggio nella regione di Donetsk. Nel Donetsk è stata presa di mira anche la città di Novoolenivka, dove un attacco alle infrastrutture civili ha ucciso una persona e ne ha ferite altre tre. A nord, in un attacco sulla città di Sumy, nell’omonimo distretto, è morto un civile. L’Aeronautica militare di Kiev ha reso noto su Telegram che le forze russe hanno attaccato l’Ucraina con due missili balistici Iskander-M/KN-23 e 112 droni di vario tipo, inclusi gli Shahed kamikaze. Sessantotto velivoli senza pilota sono stati abbattuti e 43 droni-esca sono caduti in zone aperte.