Oltre 28 morti e più di 100 feriti, con entrambi i dati destinati a salire nelle prossime ore. È il bilancio provvisorio dell’attacco suicida che ha colpito una moschea di Peshawar intorno alle 14:00 (ora locale). L’esplosione è avvenuta all’interno delle transenne posizionate dalla polizia a protezione della preghiera di metà giornata. L’attacco non è stato rivendicato da nessun gruppo o sigla, ma molto presumibilmente l’obiettivo era colpire la polizia. Secondo Muhammad Ijaz Khan, capo delle forze di polizia di Peshawar, nell’area c’erano in quel momento tra i 300 e i 400 agenti. L’esplosione ha fatto crollare buona parte della moschea, dov’erano riunite almeno 260 persone, come ha riferito l’ufficiale di polizia Sikandar Khan. Il primo ministro Shehbaz Sharif, riporta la Bbc, ha dichiarato che l’attentato «non ha nulla a che vedere con l’islam».

Sui dati, come sempre in queste situazioni, c’è incertezza: Ghulam Ali, governatore del Khyber Pakhtunkhwa, ha parlato in una conferenza stampa straordinaria di 28 agenti di polizia morti e più di 100 feriti tra poliziotti e civili, mentre Reuters conta 32 morti. Bashir Ahmad Gwakh, giornalista di Radio Free Europe, riporta 47 morti e 153 feriti.