Il simbolo dell’attacco hacker contro l’Italia (Ansa)

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in merito all’attacco hacker del collettivo filorusso NoName057 nei confronti dei siti di ministeri e carabinieri italiani. Le motivazioni sono da rintracciare nella visita a Kiev della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e nel pacchetto di assistenza militare che l’Italia fornirà all’Ucraina. Intanto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha deciso di non rispondere ufficialmente al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Fascicolo – Gli specialisti della polizia postale del Cnaipic hanno trasmesso alla Procura di Roma una prima informativa in merito all’attacco hacker subito dall’Italia. Come riportato dall’Ansa, il procedimento, coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi, è stato rubricato per il reato di accesso abusivo a sistema informatico. L’attacco è stato di tipo Ddos ovvero ha cercato di rendere indisponibili alcuni siti, sopraccaricandoli con traffico dannoso.

Nessun dato rubato – L’orso bruno, simbolo della Russia, sorride davanti al tricolore. È il simbolo dell’attacco hacker contro l’Italia. Non è stato rubato nessun dato, ma sono stati paralizzati i server di alcuni siti istituzionali: i ministeri della Difesa, degli Esteri, delle Politiche agricole, l’ufficio carte d’identità del Viminale, l’arma dei carabinieri, Tim, Banca Bper e A2a Energia. L’attacco è stato rivendicato da NoName057, un collettivo da sempre vicino ai servizi russi: «Lavoriamo al fianco della nostra patria», aveva scritto il gruppo a marzo dello scorso anno.

Contro l’Italia russofoba – Sul canale Telegram di NoName057, che conta oltre 28mila iscritti, è stato rivelato il vero motivo dell’attacco: «L’Italia fornirà all’Ucraina il sesto pacchetto di assistenza militare, che includerà tre strutture di difesa aerea. Come ha detto Meloni durante una conferenza stampa a Kiev, si parla dei sistemi anticarro Sampt-t, Skyguard e Spike. Continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba». I servizi sono stati già ripristinati, ma la preoccupazione resta perché il numero di attacchi è in continuo aumento.

La Russia difende Berlusconi – Nonostante l’irritazione, Berlusconi ha deciso di non rispondere ufficialmente a Zelensky. Le sue idee però continuano a essere molto chiare: il sostegno all’Ucraina non è in discussione, ma le responsabilità del conflitto sono di ambo le parti. Chi è intervenuto in soccorso del leader di Forza Italia, non perdendo l’occasione per attaccare Zelensky, è la portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zakharova: «In un altro impeto di rabbia imponente, l’abitante del bunker ha attaccato Berlusconi, che aveva ricordato al regime di Kiev il Donbass».

Botta e risposta – Tutto è iniziato quando Berlusconi ha dichiarato che se fosse stato al posto di Meloni non sarebbe mai andato a parlare con Zelensky e che sarebbe bastato che Kiev smettesse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass per evitare la guerra. La risposta del presidente ucraino è arrivata nel corso della conferenza stampa con la premier Meloni: «Credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, non sono arrivati i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ucciso i suoi parenti, non ha mai dovuto fare le valigie alle tre di notte per scappare. Forse avrei dovuto regalargli anche io delle bottiglie di vodka». Parole che hanno offeso profondamente l’ex presidente del Consiglio. Secondo il Corriere della Sera, Berlusconi avrebbe detto ad alcuni consiglieri che anche lui ha vissuto gli orrori della guerra, essendo stato sfollato da ragazzino.

Maggioranza compatta? – C’è chi tra gli azzurri ha storto il naso per la debole difesa di Meloni nei confronti di Berlusconi. La presidente del Consiglio si è limitata a ribadire la posizione dell’esecutivo: «Per me contano i fatti e i partiti che fanno parte della maggioranza hanno sempre votato a favore del sostegno all’Ucraina. Al di là di alcune dichiarazioni, siamo sempre stati compatti. C’è un programma chiaramente schierato, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così».