Dieci attentati in due settimane. Jalalabad road in Afghanistan si conferma la strada più colpita dagli attacchi kamikaze e questa volta c’è anche un cittadino britannico tra le vittime. In totale sono state cinque persone a morire, giovedì 27 novembre, sulla strada che collega Kabul alla cittadina di Jalalabad, 155 km a est della capitale.
I testimoni hanno ricostruito la dinamica dell’attacco. L’attentatore, a bordo di una moto, avrebbe colpito il fuoristrada su cui viaggiava la delegazione britannica facendosi esplodere e ribaltandolo il mezzo. Altri testimoni parlano invece di un’autobomba. L’esplosione ha comunque coinvolto numerosi civili afghani. Kenishka Turkistani, portavoce del ministro della sanità afghano, riferisce di 34 feriti, “tra di loro anche cinque bambini e nessun cittadino straniero”.
Il governo inglese non ha ancora reso nota l’identità del cittadino britannico ucciso, ma conferma che la seconda vittima è un collaboratore afghano. Mentre sono stabili le condizioni di un altro passeggero inglese che stava viaggiando a bordo del veicolo. Il ministro degli esteri, Philip Hammond, affida ad una nota il suo cordoglio per le vittime e i feriti: “Condanno questo terribile attacco agli innocenti civili che supportano la nostra attività diplomatica in Afghanistan. Il ministero degli esteri farà di tutto per assisterli”.
I talebani rivendicano la responsabilità dell’attentato. Un segnale forte, lanciato da un’area in cui sorgono diverse sedi istituzionali straniere e alcune basi militari. Un avvenimento che scuote la settimana di avvicinamento alla conferenza di Londra che si terrà il 3 e 4 dicembre. Tema all’ordine del giorno sarà il futuro dell’impegno britannico in Afghanistan.
Nicola Grolla