Pioggia di missili in Ucraina per la seconda notte consecutiva. Per gli osservatori è una risposta all’attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca di venerdì 22 marzo, in cui sono morte almeno 137 persone e 180 sono rimaste ferite. Nonostante Kiev abbia subito preso le distanze dalla strage, il Cremlino continua a non credere alle rivendicazioni dell’Isis K e ha arrestato quattro uomini con passaporto tagiko, sostenendo che fossero diretti verso l’Ucraina.

Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko

Gli attacchi all’Ucraina – Un video diffuso dal Cremlino domenica 24 marzo ha mostrato il presidente russo Vladimir Putin mentre accende una candela in memoria delle persone uccise nell’attentato e mentre si fa il segno della croce tre volte davanti al crocifisso in una chiesa della residenza presidenziale a Novo-Ogaryovo. Per il presidente russo Vladimir Putin i colpevoli sono stati assoldati dai servizi segreti di Zelensky. La giornata di lutto nazionale di domenica in Russia è stata per questo anche una giornata di pesanti bombardamenti su Kiev e su altre città ucraine, tra i più aggressivi da molto tempo per la capitale e per Leopoli. Il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko ha raccomandato via Telegram ai suoi cittadini di «non lasciare i rifugi». Gli attacchi sono continuati nella notte tra il 24 e 25 marzo e lunedì mattina, quando almeno cinque esplosioni sono state registrate dopo l’avviso aereo di «missili verso Kiev». Nella capitale sarebbero 5 i feriti. L’aeronautica ucraina ha precisato che gli attacchi notturni da parte della Russia sono stati lanciati da 14 bombardieri strategici sulla regione del Volga. Inoltre, dalla Crimea sono stati lanciati 28 droni. Tensione anche in Polonia con la convocazione dell’ambasciatore russo a Varsavia dopo che un missile russo diretto contro l’Ucraina ha sorvolato per diversi secondi lo spazio aereo polacco.

La rivendicazione dell’Isis K e i sospetti arrestati – Lo Stato Islamico aveva subito rivendicato la strage a Mosca con un comunicato stampa. Due giorni dopo l’attentato, ha anche diffuso video sui suoi canali, tra cui l’agenzia media di Isis Amaq. Nei video, gli attentatori parlano in arabo e in tagiko, scandendo in un filmato girato con le loro bodycam «Allah akbar» mentre sparano e tagliano con un coltello la gola a una vittima. Quattro dei sospettati, tutti con passaporto tagiko, sono stati catturati nella regione di Bryansk mentre secondo le autorità russe cercavano di varcare il confine con l’Ucraina. Ora sono accusati di terrorismo e in custodia cautelare fino al processo. I loro nomi sono Dalerdzhon Barotovich Mirzoyev, 32 anni, Saidakrami Murodali Rachabalizoda, 30 anni, Shamsidin Fariduni, 25 anni, e Muhammadsobir Fayzov, 19 anni. Nella mattina di lunedì 25 marzo sono stati sentiti in tribunale, dove si sono presentati con segni evidenti di torture. Il più giovane addirittura in sedia a rotelle e con il camice da ospedale, accompagnato da un infermiere. I canali Telegram filorussi hanno pubblicato foto di torture durante gli interrogatori da parte dei servizi di sicurezza di Mosca. Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha detto: «Bisogna uccidere tutti gli autori dell’attentato: chi ha pagato, chi ha simpatizzato, chi ha aiutato».

Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev

La strumentalizzazione dell’attacco – Il presidente russo in un discorso alla nazione sabato 24 marzo ha evocato la possibile responsabilità dell’Ucraina, ignorando le rivendicazioni dell’Isis K. Nei media ufficiali russi non hanno avuto risalto i video diffusi dallo stato Islamico. La pista dell’Ucraina è quella più accreditata in Russia: i quattro arrestati, secondo la versione russa, sarebbero agenti assoldati dai servizi segreti di Kiev per colpire la Russia. L’allerta terrorismo era già alta da diverse settimane. L’8 marzo scorso l’ambasciata americana in Russia aveva avvisato che «estremisti» avevano piani per colpire grandi raduni a Mosca, concerti compresi. Il presidente francese Emmanuel Macron, dopo avere innalzato al massimo l’allerta anti-terrorismo, ha dichiarato: «Isis K aveva effettuato vari tentativi di attentato sul suolo francese negli ultimi mesi».