«Non c’è posto in Australia per i simboli che glorificano gli orrori della Shoah», ha commentato così il procuratore generale Mark Dreyfus, parlando della decisione dell’Australia di bandire i simboli nazisti. Il divieto riguarderà la vendita e l’esposizione pubblica e virtuale di oggetti promotori dell’ideologia ma non coinvolgerà il saluto nazista – il cui giudizio rimarrà a discrezione delle autorità – e i simboli usati a fini didattici e artistici. Chiunque trasgredirà alla nuova legge rischierà fino a un anno di carcere.
Un provvedimento ritenuto necessario dalle autorità, soprattutto in seguito alle crescenti violenze attuate dai gruppi di estrema destra nel Paese.