Belem riconferma la sua triste fama: una strage avvenuta in pieno pomeriggio la scorsa domenica riporta alle cronache la terza capitale regionale più violenta del Brasile. Sette uomini armati hanno fatto irruzione in un bar del centro, nel quartiere Guamà, uccidendo undici persone e ferendone una. Le autorità cittadine lo hanno definito “un massacro”, ma ancora non sono stati diffusi dettagli circa le motivazioni della sparatoria, probabilmente legata a scontri tra gang rivali o al narcotraffico. La polizia per il momento non esclude nessuna pista, ma ad ora non sono stati effettuati degli arresti.
La strage – Tra i morti ci sono sei donne, tra cui la proprietaria del bar, e cinque uomini. I killer sono arrivati a bordo di una motocicletta e tre auto, hanno fatto irruzione nel locale per poi scaricare una raffica di colpi contro i clienti. Stando alle prime voci, all’interno del locale sarebbe stata in corso una festa, e alcuni clienti sarebbero riusciti a salvarsi scappando. Le immagini contenute in un video diffuso dopo il massacro mostrano corpi distesi a terra e una donna accasciata sul bancone. «Quasi tutte le vittime sono state colpite alla testa», ha detto Ualame Machado, un funzionario del ministero di Pubblica Sicurezza (Segup) dello stato di Para, riportate dal sito affariitaliani, che ha aggiunto: «Sono stati confermati gli 11 morti, così come colpi di pistola».
I dati – Belem conta circa 1,5 milioni di abitanti ed è la capitale dello stato amazzonico dello Stato di Parà, l’ottavo più violento del Brasile. I dati del forum delle Ong 2017 sulla pubblica sicurezza (riportati da La Presse) contano 67,5 omicidi per 100 mila abitanti, cifre che sono valse alla città brasiliana il titolo di terza capitale regionale più violenta del Paese, dopo Rio Branco e Fortaleza. Lo stesso stato di Parà conta un tasso di omicidi pari a 53,4 ogni 100 mila persone, superiore alla media nazionale, di 30,8.
Emergenza sicurezza – Proprio Guamà, il quartiere di Belem dove è avvenuta la sparatoria, è stata una delle sette aree metropolitane della città a essere sottoposta a un rinforzo delle unità di polizia a causa dell’elevato numero di omicidi. Nella sua campagna elettorale, il presidente Jair Bolsonaro aveva promesso di dare carta bianca alla polizia contro i criminali e una volta insediato ha dato avvio a una serie di iniziative, a suo dire, per aumentare la sicurezza nel Paese. A gennaio ha approvato un decreto per ridurre le restrizioni circa l’utilizzo di armi per difesa personale e ha iniziato la sua battaglia alle gang, aumentando il numero delle unità di polizia presenti nelle città considerate più a rischio. A marzo, il quartiere ha ottenuto un rafforzamento delle unità dalla Forza Nazionale, e ad ora sono 274 gli agenti che pattugliano la zona, come riporta il sito locale Globo, che segnala una riduzione del numero di morti nell’ultimo mese. A Belem, l’ultimo massacro risale a gennaio, con cinque morti, mentre il mese più sanguinoso rimane gennaio 2017 quando, dopo l’omicidio di un militare, sono state uccise 28 persone.