Dopo 21 anni il Partito socialdemocratico (Spd) non è più la forza principale della capitale tedesca. Il candidato dell’Unione cristiano-democratica (Cdu), il conservatore Kai Wegner, ha vinto le elezioni che si sono tenute a Berlino per il rinnovo della Camera dei deputati, il parlamento della città, che è uno dei Land tedeschi, ovvero una delle entità amministrative in cui è suddivisa la Repubblica Federale di Germania. Nonostante le elezioni della città non hanno ricadute dirette sul governo federale, il cancelliere Olaf Scholz dovrà ora muoversi con maggior cautela.
Il risultato – La Cdu ha ottenuto il 28,2 per cento dei voti e 52 seggi, aumentando di dieci punti il risultato delle elezioni del 2021. Si tratta anche del miglior risultato degli ultimi vent’anni, in una città storicamente governata da coalizioni di sinistra. Al secondo posto sono arrivati la Spd e i Verdi, entrambi al 18,4 per cento. Per i socialdemocratici della sindaca uscente Franziska Giffey e del cancelliere Olaf Scholz è il peggior risultato ottenuto in città dal secondo dopoguerra ad oggi. Il risultato dei Verdi è stato in leggero calo. I voti, per loro, sono arrivati dall’elettorato più giovane, mentre a scegliere i cristiano-democratici sono stati i berlinesi più anziani. Per quanto riguarda i dati sull’affluenza, su quasi 2 milioni e mezzo di cittadini aventi diritto di voto, la partecipazione è stata del 63,1 per cento con un calo del 12,3 per cento rispetto all’ultima consultazione. Nel 2021, però, contemporaneamente alle amministrative si erano svolte anche le elezioni federali che, solitamente, motivano più elettori.
Il futuro – Nonostante la vittoria dei conservatori, non è chiaro chi guiderà ora il governo cittadino. Pur riconoscendo la sconfitta, la sindaca uscente Giffey ha detto che il suo obiettivo era quello di rimanere al suo posto: «Se avremo la possibilità di guidare un’alleanza cercheremo anche di organizzare una maggioranza politica stabile». La candidata dei Verdi, Bettina Jarasch, potrebbe però rivendicare la carica di sindaca per sé e un ruolo di primo piano all’interno della possibile futura coalizione. Non ha comunque escluso la formazione di un governo con la Cdu, spiegando che il suo partito è pronto e aperto a condurre «serie» trattative a patto che la Cdu sia disposta a fare «forti concessioni» in tema soprattutto di ambiente e mobilità. Dopo i risultati, il candidato sindaco della Cdu, Kai Wegner, ha detto che il suo partito ha ottenuto un «chiaro mandato di governo» e che inizierà i colloqui esplorativi con le altre forze politiche nelle prossime ore.
L’antefatto – La città di Berlino è tornata alle elezioni dopo appena 16 mesi dall’ultima tornata elettorale. Il 26 settembre 2021 si erano tenute in tutta la Germania le consultazioni federali, oltre a quelle locali. In contemporanea si era svolto anche un referendum cittadino sulla possibilità di espropriare le grandi società immobiliari che possiedono decine di migliaia di abitazioni, i cui affitti sono ormai per molti abitanti a livelli inaccettabili. Insomma, un election day complicato non solo per la quantità di schede (5 diverse) ma anche per la diversità nel diritto al voto: mentre per il Bundestag (il parlamento federale tedesco) possono votare solo i tedeschi che hanno compiuto 18 anni, per il parlamento berlinese ed il referendum cittadino votano tutti i maggiori di 16 anni, purché tedeschi, mentre per le assemblee distrettuali, in quanto comuni, anche i cittadini di altri paesi UE over 16 hanno diritto al voto. Una consultazione che ha generato un risultato contestato per la modalità di conteggio delle schede. Il 16 novembre 2022, la Corte costituzionale del Land Berlino ha deciso – con una sentenza che non ha paragoni storici – di annullare in toto le elezioni del parlamento cittadino e quelle per le assemblee dei dodici distretti, ordinandone la ripetizione.
Le ricadute – Berlino, oltre ad essere la capitale della Germania, gode assieme ad altre due città (Amburgo e Brema) dello status di città-stato e ha dunque il rango di Land. Tecnicamente è un’elezione regionale e questo ne aumenta la valenza politica. È il primo voto di un’annata piuttosto impegnativa, che vedrà a maggio urne aperte a Brema e a ottobre in due Land fondamentali come Assia e Baviera. Cade nel mezzo della guerra in Ucraina e della crisi energetica, e sebbene in una città grande come Berlino i temi locali abbiano una certa importanza, il voto viene anche visto come un parziale indicatore dello stato di salute del governo federale.