La cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino con la regina d'Inghilterra Elisabetta II in occasione della visita ufficiale della sovrana inglese in Germania.

La cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino con la regina d’Inghilterra Elisabetta II in occasione della visita ufficiale della sovrana inglese in Germania.

La prima volta risale a cinquant’anni fa. Fu quella in cui la regina d’Inghilterra Elisabetta II visitò la Germania in veste ufficiale. E la serie di visite di Die Queen è proseguita fino a oggi, dove a fare gli onori di casa, dal 23 al 26 giugno, è un’altra regina, quella d’Europa: Angela Merkel.

Calorosa l’accoglienza per Elisabetta. Da Francoforte fino a Berlino, sventolano bandierine inglesi per le strade e ovunque si vedono simboli dell’Union Jack. “E’ sempre un grande evento”, ha detto Merkel, consapevole che il dialogo con Londra è cruciale per la già complessa scacchiera europea.

La sovrana britannica non è coinvolta nelle decisioni politiche inglesi, ma per la Germania rimane un referente con cui dialogare. Lo dimostra il fatto stesso che Elisabetta si sia trattenuta a lungo nel colloquio berlinese con la cancelliera tedesca, il 24 giugno. Merkel ha poi incontrato anche il primo ministro inglese Cameron, arrivato a Berlino poche ore dopo la regina. Cameron ha ribadito che la Gran Bretagna sottoporrà agli inglesi il referendum per uscire dall’Unione Europea a meno che non vengano fatte le riforme necessarie a soddisfare le richieste di Londra. E Merkel è l’unica che sembra appoggiare le intenzioni riformiste di Cameron. 

I rapporti fra Londra e Berlino non sono mai stati così distesi, ma la questione del debito greco riporta l’Eurozona nel clima di incertezza degli ultimi mesi. Mentre le due regine dialogano, a Bruxelles i colloqui tra Tsipras, la Bce e il Fondo Monetario Internazionale non portano a un accordo da sottoporre poi al Consiglio europeo. Fermo dunque lo sblocco dell’ultimo finanziamento di 7,5 miliardi di euro previsti per aiutare Atene a restituire parte del suo debito al Fmi. Il voto sul piano “salva Grecia” è stato così rinviato di un giorno ed è atteso per il 25 giugno sera. 

Federica Villa