Nuovo stop per Boeing. I 777 con motore PW4000 dovranno essere sottoposti a controlli e non potranno lasciare terra fino al completamento delle ispezioni. L’ordine arriva dalla Federal Administration Aviation (FAA) a seguito dell’incidente che ha visto coinvolto la compagnia aerea americana United Airlines. Nella giornata di domenica 21 febbraio un aereo è stato costretto ad un atterraggio di emergenza a Denver, dopo che uno dei motori ha preso fuoco in volo.


L’incidente – L’esplosione di uno dei motori di un Boeing 777 ha causato una pioggia di detriti su Denver, in Colorado. Poco dopo il decollo, il velivolo targato United Airlines è stato costretto ad un atterraggio di emergenza, che per fortuna non ha causato feriti tra i 231 viaggiatori e i 10 membri dell’equipaggio. Il volo era diretto ad Honolulu, nella Hawaii e i pezzi del jet sono caduti da 15 mila piedi nei pressi della abitazioni sottostanti, senza causare però danni per gli abitanti. Un incidente simile era stato registrato anche nella giornata di sabato 20 febbraio nei Paesi Bassi, dove un Boeing 747 cargo decollato da Maastricht ha perso parti dopo un’esplosione. In questo caso, i pezzi di metallo piovuti dal cielo hanno colpito alcune auto parcheggiate.

I 777 a terra – United Airlines ha comunicato la sospensione temporanea dei suoi 24 aerei con motori PW4000: «Siamo in contatto con le autorità e continueremo a lavorare con loro per determinare le ulteriori misure necessarie per assicurare che i nostri aerei soddisfino i più rigorosi standard di sicurezza e possano tornare a volare». La decisione arriva di comune accordo con la FAA, che si ritrova quindi nell’occhio del ciclone dopo lo scandalo del 737 Max, costretto a terra per più di un anno.

I precedenti – Si tratta di un nuovo colpo per l’azienda americana. Poche settimane fa i velivoli 737 Max hanno riottenuto l’autorizzazione a prendere quota, dopo uno stop lungo più di un anno. Il fermo era arrivato in seguito a vari incidenti. Tra i più noti quello dell’aereo della compagnia indonesiana Lion Air, precipitato in mare il 29 ottobre 2018 causando la morte delle 189 persone a bordo. L’anno successivo, un altro 737 Max ebbe un guasto poco dopo il decollo da Addis Abeba, in Etiopia. L’aereo della Ehtiopian Airlines si schiantò al suolo il 10 marzo 2019 e tra i 159 viaggiatori non ci furono sopravvissuti. In seguito a questi eventi, la FAA fu aspramente criticata, sia per la lentezza nell’azione, sia perché accusata di non aver condotto i test necessari prima di autorizzare il volo.

Giappone e Corea del Sud – L’ordine della FAA ha avuto ripercussioni anche oltreoceano, dove Giappone e Corea del Sud hanno ordinato alle proprie compagnie di lasciare a terra i propri Boeing 777 PW4000. In particolare, il ministero dei Trasporti di Tokyo ha comandato a All Nippon Airlines (ANA) e Japan Airlines (JAL), di sospendere i voli per questa tipologia di aerei. La decisione è stata presa anche considerando l’incidente del 4 dicembre scorso, che ha visto coinvolta proprio la compagnia JAL. Come nei casi precedenti, la copertura del motore si era staccata dalla fusoliera, costringendo ad un atterraggio di emergenza.