Doveva segnare una rivoluzione. E invece il 787 Dreamliner, il nuovo modello Boeing, per ora sta causando solo problemi. Dopo lo stop negli Stati Uniti chiesto dalla Federal Aviation Administration (Faa), tutto il mondo si sta adeguando: dopo Giappone, India e Cile presto anche nell’Unione Europea, scrive il New York Times, si deciderà di lasciare a terra i Boeing.
Si tratta del primo stop ad un modello negli ultimi 34 anni, ha spiegato la Faa. Fino ai controlli di sicurezza, saranno cancellati tutti i voli programmati. In poche settimane ci sono stati ben quattro casi di guasto, tra Giappone e Stati Uniti: incendio, problema di carburante, crepa nel finestrino della cabina di comando, malfunzionamento della batteria.
La società è certa: “Abbiamo grande fiducia sul 787 e sulla sua ‘sicurezza’. Prenderemo tutte le azioni necessarie nei prossimi giorni per assicurare ai nostri clienti e ai passeggeri che il 787 è sicuro”, ha affermato in una nota l’amministratore delegato, Jim McNerney. Boeing, in tal senso, è “impegnata a sostenere la Federal Aviation Administration e a trovare risposte il prima possibile. La sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi che volano su aerei Boeing è la nostra priorità. La società è profondamente dispiaciuta dell’impatto che gli venti recenti hanno avuto sui programmi dei nostri clienti e degli inconvenienti causati ai loro passeggeri”.
Il titolo, che nei giorni successivi ai primi incidenti sembrava non risentire delle difficoltà, oggi ha perso il 3,4% a Wall Street e l’1,4% in Giappone.
Boeing aveva consegnato i primi esemplari di Dreamliner solo nel 2011 dopo anni di rinvii e ha tantissimi ordini arretrati da smaltire. Recentemente poi la società aveva superato Airbus nelle consegne di nuovi aerei: 601 a 588. Il nuovo modello doveva essere tecnologicamente all’avanguardia per la leggerezza dei materiali utilizzati, i sofisticati sistemi elettrici. E invece sta diventando un incubo per la società americana.
Enrico Tata