A oltre otto mesi dall’attacco della Russia all’Ucraina, le preoccupazioni dall’Occidente sulla possibilità dell’uso del nucleare sono inaspettatamente rimbalzate sull’altro lato del fronte. Serghei Shoigu, ministro della Difesa russo, lo scorso 23 ottobre si è fatto portavoce del timore del Cremlino sul possibile utilizzo di una “bomba sporca” da parte dell’esercito di Zelensky.

Cos’è Il timore è infondato, perché non è un’arma nucleare. La bomba sporca è un’arma di dispersione radiologica, come riporta il sito governativo degli Stati Uniti della Occupational Safety and Health Administration, la cui esplosione non è più letale di quella di qualsiasi altro ordigno convenzionale. L’arma è composta da esplosivo convenzionale combinato con materiale radioattivo.

Come funziona – Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, l’arma può essere composta da diversi radionuclidi (ossia nuclei atomici che presentano radioattività) come l’Uranio-235, il Cesio-137, il Cobalto-60, l’Americio-241, il Californio-252, l’Iridio-192, il Plutonio-239, lo Stronzio-90 o il Radio-226. A seconda del tipo di materiale nucleare presente e della sua concentrazione, l’esplosione della bomba sarà più o meno devastante. Le bombe sporche possono avere varie dimensioni, tanto più che non è richiesta una grande competenza per assemblarle. Possono essere costruite da chiunque abbia dei rudimenti in materia e riesca a reperire del materiale radioattivo. In tutto il mondo ci sono molte fonti di materiale radioattivo non sicure o non tenute in considerazione che Stati e gruppi terroristici possono procurarsi per creare bombe sporche.

La differenza con l’atomica – Come riportato da Il Sole 24 Ore, una bomba sporca per esplodere non utilizza né energia nucleare, né energia di fissione o di fusione. Il suo impatto sarebbe quindi di gran lunga meno grave rispetto a quello delle atomiche utilizzate dagli Usa su Hiroshima e Nagasaki. La bomba sporca, rispetto a un ordigno tradizionale, prevede non solo il danno causato dall’esplosione ma anche la dispersione del materiale radioattivo su un’area che, secondo il sito governativo americano, comprenderebbe diversi quartieri di una città. Si tratta però di un’area molto limitata rispetto a quella su cui impatterebbe un’atomica. La bomba sporca risulta quindi meno devastante di quella nucleare per molteplici fattori, tra cui la quantità di radiazioni prodotte e il raggio d’azione. È comunque uno strumento capace di mettere in difficoltà gli eserciti, perché contamina alcune aree che andrebbero quindi isolate e diventerebbero non utilizzabili come zone di combattimento.

Chi potrebbe metterla in campo La bomba sporca finora non è stata utilizzata da nessun esercito. Il motivo principale è che l’uso dell’ordigno renderebbe impraticabile le zone colpite anche per l’esercito che l’ha innescata. Ciò che spaventa Shoigu è che l’Ucraina ha la possibilità di accedere molto facilmente al materiale nucleare, perché ha come fonte di approvvigionamento le sostanze radioattive del combustibile nucleare esaurito della centrale nucleare di Chernobyl.