Kharkiv è sotto attacco, Kherson è di nuovo senza luce ed elettricità. I bombardamenti russi continuano a colpire le città ucraine. A Kherson hanno ucciso tre civili, tra cui un bambino di 8 anni. Intanto Putin definisce «una guerra economica» quella in atto contro la Russia da parte dei Paesi occidentali che sostengono Kiev.

Allerta rossa – I russi stanno bombardando le infrastrutture energetiche di Kharkiv. «Chiedo a tutti di essere il più attenti possibile – ha detto il sindaco della martoriata città – e di rimanere nei rifugi se possibile». Negli attacchi contro Kherson è morto un bambino di 8 anni, che si va ad aggiungere ad altre due vittime e altri 13 feriti. La città è stata colpita 86 volte con «artiglieria, sistemi missilistici a lancio multiplo (Mlrs), carri armati, mortai e droni», afferma il capo dell’amministrazione militare di Kherson, Yaroslav Yanushevych. A causa degli attacchi Kherson si trova al momento completamente al buio per le interruzioni della rete elettrica. Alti funzionari ucraini affermano che Putin stia ammassando truppe e armi per una nuova grande offensiva invernale in Ucraina. Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha spiegato al Guardian che il nuovo attacco potrebbe arrivare entro febbraio. Dichiarazioni che si accordano a quanto emerso dagli ultimi briefing del presidente Volodymyr Zelensky e dei suoi generali, riportati da The Economist. Ma l’Ucraimna reagisce: secondo il sindaco di Donetsk Alexey Kuzmin, le forze armate gialloblu avrebbero bombardato la città, provocando almeno un morto. Kuzmin ha parlato del più «massiccio bombardamento dal 2014».

Aiuti Usa –  La Casa Bianca starebbe completando i piani per rafforzare l’arsenale militare ucraino, inviando missili Patriot. La notizia non è ancora ufficiale ma, secondo l’agenzia di stampa Associated Press, sarebbe stata confermata da membri del governo statunitense. Il Patriot è un sistema missilistico guidato terra-aria di difesa ed è uno dei più avanzati al mondo.

La reazione russa –  La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che «Washington, che è di fatto diventata parte del conflitto, non potrà sottrarsi al coinvolgimento nel terrore scatenato dal regime di Kiev contro la popolazione civile della Russia e sollevarsi dalla responsabilità per la morte e la distruzione causate dalle armi americane». Zakharova ha ricordato una serie di attacchi ucraini contro città e paesi russi sostenendo che «tali azioni del regime di Kiev sono condotte con l’approvazione degli Stati Uniti, che sono direttamente coinvolti nella guida dell’artiglieria e dei sistemi missilistici». Il ministero della Difesa russo ha diffuso il video dell’installazione di un missile balistico intercontinentale Yars nella regione di Kaluga. L’arma è in grado di sferrare un attacco nucleare a 10mila chilometri di distanza.   

Sanzioni – Il presidente del Consiglio Europeo Michel si è detto fiducioso sull’accordo per un nono pacchetto di sanzioni a Mosca e sugli aiuti per 18 miliardi a Kiev. Putin ha definito le azioni dell’occidente contro la Russia «una guerra economica», ma ha precisato che «il piano per distruggere l’economia russa è fallito».

Scuse del Papa? – La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sostiene che Mosca abbia ricevuto dalla Santa Sede una dichiarazione in cui la segreteria di Stato del Vaticano «si scusa con la parte russa» per le dichiarazioni di Papa Francesco. Il pontefice, in un’intervista alla rivista dei gesuiti America, aveva affermato che nella guerra in Ucraina «in generale, i più crudeli sono forse quelli che sono russi ma non sono della tradizione russa, come i ceceni, i buriati e così via». Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni si è limitato a confermare che ci sono stati contatti diplomatici.