Manifestazione neofascista a Milano (Ansa)

Sono trascorsi 285 giorni dall’invasione russa in Ucraina, ma la tensione non accenna a diminuire. Nove filorussi sono stati uccisi durante un bombardamento in Lugansk. Per tutta risposta Mosca ha sparato 30 proiettili di artiglieria nella regione di Sumy e 17 colpi di mortaio in quella di Chernihiv.

L’attacco ucraino – All’alba del 5 dicembre sei razzi hanno colpito tre edifici a Alchevsk, nella Repubblica di Lugansk. Secondo l’agenzia russa Ria Novosti il conto delle vittime è di almeno nove persone. È la seconda offensiva lanciata in poche ore dall’Ucraina, dopo l’esplosione che ha causato la morte di tre persone in un aeroporto vicino a Ryazan, a sudest di Mosca.

Botta e risposta – La Russia non è rimasta a guardare e ha lanciato sette missili e 32 raid aerei nelle ultime 24 ore. L’ultimo rapporto dello Stato Maggiore di Kiev ha segnalato oltre 50 bombardamenti sulle posizioni ucraine e un attacco nella notte su Kryvyj Rih, la città natale del presidente Volodymyr Zelensky. Una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite, come riportato dal capo dell’amministrazione militare ucraina Oleksandr Vikul.

Allarme inverno – «Il nemico spera di usare il freddo contro di noi, ma sopravvivremo», afferma Zelensky, «dobbiamo percepire ognuno di questi 90 giorni come un momento che ci avvicina alla vittoria. Sopportare questo inverno significa sopportare tutto». Sono più di 500 le località ucraine senza corrente. I bombardamenti russi delle ultime settimane hanno danneggiato la rete elettrica del Paese, come spiega il viceministro degli Interni ucraino Yevgeny Yenin: «È chiaro che l’obiettivo del nemico sia quello di attaccare le nostre infrastrutture essenziali».

Manifestazioni in Italia – Domenica pomeriggio a Milano si sono svolti due cortei ideologicamente contrapposti contro la guerra. I neofascisti sono partiti da piazza Cadorna e hanno preso le parti della Russia, chiedendo lo stop alle forniture di armi a Kiev e alle sanzioni inflitte a Mosca. A piazza Fontana, il movimento antirazzista ha protestato contro ogni guerra e ogni fascismo.