A quattro anni di distanza dall’ultima visita, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Josep Borrell torna a Mosca per discutere di clima e politica. La tensione però è alta a causa dell’arresto e della condanna del dissidente Alexey Navalny, con le proteste che da settimane infiammano la Russia. In programma per oggi, giovedì 4 febbraio, il primo giro di incontri, che si protrarranno fino a sabato e comprendono un colloquio con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.

Ue si schiera contro la sentenza Navalny – «L’Unione Europea condanna la decisione delle autorità russe su Navalny e la considera inaccettabile in quanto motivata politicamente e in contrasto con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani della Russia», chiarisce l’Alto rappresentate Ue parlando della condanna a poche ore dalla partenza per Mosca. «Abbiamo costantemente invitato le autorità russe a sostenere i loro obblighi nazionali e internazionali di rispettare e garantire i diritti umani e l’uguaglianza davanti alla legge, compreso il diritto a un giusto processo. L’Ue – conclude – ribadisce la sua richiesta per il rilascio immediato e incondizionato del sig. Navalny, nonché di tutti quei cittadini e giornalisti che sono stati arrestati per aver esercitato i loro diritti di riunione pacifica e libertà di espressione e tornerà sulla questione al prossimo Consiglio Affari esteri», in programma per il 22 febbraio.

Caso Navalny – Martedì 2 febbraio la corte di Mosca ha condannato a tre anni e mezzo di reclusione Alexey Navalny, attivista e principale oppositore del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. È accusato di reiterate violazioni al regime di libertà vigilata a cui era sottoposto dopo la condanna condizionale per frode nel caso Yves Roche. Per il momento Navalny rimarrà detenuto nel penitenziario di Mosca, dove è stato portato il 17 gennaio al suo rientro in patria dalla Germania dopo le cure per l’avvelenamento, fino al verdetto d’appello che tiene ancora in sospeso la sentenza.

La risposta di Mosca – «Gli eventi che circondano Navalny sono stati coperti in Occidente in modo sbilenco e l’isteria sta passando il segno – ha replicato il ministro Lavrov – L’isteria che abbiamo visto sul procedimento giudiziario nel caso di Navalny è decisamente esagerata. Ed è stato assolutamente nascosto al pubblico che le leggi in Occidente su manifestazioni, raduni e proteste varie sono molto più dure che in Russia».

I temi della visita – «Le sfide del nostro tempo richiedono soluzioni globali, a cominciare dalla pandemia di Covid-19. Siamo decisi ad approfondire la collaborazione con la Russia sulle sfide climatiche, ad affrontare le nuove minacce e cogliere le nuove opportunità che emergono nella sfera digitale e nel cyberspazio», commenta Borrell, invitando alla cooperazione, alla trasparenza e allo scambio di informazioni. «Negli ultimi 10 anni le relazioni Ue-Russia si sono deteriorate e, soprattutto dopo l’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli nel 2014, sono state caratterizzate da una mancanza di fiducia, tanto che oggi ci consideriamo per lo più rivali e concorrenti invece che partner. Siamo in forte disaccordo per quanto riguarda i conflitti nelle nostre immediate vicinanze, dall’Ucraina alla Bielorussia, dalla Libia alla Siria, come anche sui diritti umani e sulle libertà fondamentali».