Erano ordigni “home made” quelli che hanno provocato tre morti e 180 feriti alla maratona di Boston. Bombe casalinghe che, secondo gli inquirenti, i due fratelli Tsarnaev avrebbero imparato a costruirsi con la pentola a pressione. Semplicemente seguendo le istruzioni trovate sul Web. Questo è quello che riferisce il network americano Abc.

Ma la  versione non convince tutti. Alcuni agenti, secondo il Mirror, sono convinti che i due fratelli non abbiano agito da soli:  “I congegni utilizzati per fare esplodere le due bombe – sostengono –  erano molto sofisticati, non come quelli che si trovano su Google”.  È molto probabile che il maggiore dei fratelli avesse dei contatti con qualcuno in grado di costruire gli ordigni artigianali e che gli abbia trasmesso le tecniche giuste.

Non solo. Secondo altre fonti interne all’Fbi, Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev sarebbero addirittura riconducibili a una “cellula dormiente” composta da almeno altri 12 terroristi, che avrebbe partecipato indirettamente all’attentato di Boston.

L’eco dell’attentato del 15 aprile continua. La Nike ha ritirato dai negozi una maglietta con la scritta “Boston massacre”. Un’espressione che a molti ricorda il tragico attentato, ma che in realtà non ha nulla a che fare con gli episodi recenti. “Boston massacre” si riferisce infatti a un attacco del 1770 dei soldati inglesi contro i civili di Boston ed è diventato un simbolo della rivalità tra le due squadre di baseball di Boston, i Red Sox, e di New York, gli Yankees.

Maria Elena Zanini