o-BURUNDI-facebookUn golpe annunciato, celebrato per ore nelle strade e poi smentito. In Burundi, il 14 maggio, all’indomani del proclama con cui il generale dell’esercito Godefroid Niyombare ha destituito il presidente e comunicato la creazione di un comitato di salvezza nazionale, la situazione appare ancora molto incerta. Il presidente Pierre Nkurunziza – che al momento del colpo di stato si trovava in Tanzania per un summit internazionale – ha negato di aver perso il controllo del Paese, ma non è ancora riuscito a rientrare in patria perché l’aeroporto è stato chiuso.

Nonostante l’appello alla calma lanciato su Twitter dallo stesso Nkurunzizaha, continuano pesanti combattimenti tra i soldati fedeli al presidente e l’opposizione. I golpisti sostengono di controllare buona parte della capitale Bujumbara, mentre l’esercito ha annunciato che il tentativo di rovesciare il governo è fallito.

La tensione in Burundi era molto alta già da settimane, dopo che il presidente – da dieci anni alla guida del Paese – aveva annunciato di voler correre per un terzo mandato. L’iniziativa, ritenuta incostituzionale dall’opposizione, aveva scatenato violente proteste e scontri tra dimostranti e forze dell’ordine – con un bilancio di una quindicina di vittime e oltre 200 feriti. Nella giornata di mercoledì 13 maggio, dopo settimane di disordine, i militari hanno preso in mano la situazione e destituito Nkuruziza.

In migliaia si sono riversati per le strade della capitale per festeggiare il colpo di mano, mentre molte persone per il timore di nuovi scontri si sono rintanate all’interno delle proprie abitazioni. I corrispondenti della Bbc a Bujumbura hanno riferito che alcuni manifestanti hanno assaltato la prigione nazionale e liberato diversi detenuti prima di dare fuoco all’edificio. Tra conferme e smentite la comunità dei Paesi dell’Africa orientale ha preso posizione “condannando il putsch” e ha chiesto il ripristino dell’ordine costituzionale, mentre la Casa Bianca ha fatto sapere di stare seguendo con ”grande preoccupazione” lo sviluppo degli eventi.