Il premier canadese Mark Carney

Saranno le prime elezioni in dieci anni senza Justin Trudeau alla guida del partito Liberale, sempre vittorioso in questo periodo. Sembrava che sarebbero state le prime elezioni con una netta vittoria dei Conservatori ma i 100 giorni della presidenza Trump hanno completamente ribaltato i risultati, almeno nei sondaggi. Secondo gli ultimi dati, il partito Liberale, guidato dal 14 marzo dal neo-premier Mark Carney, avrebbe ancora il maggior numero di voti: il 42% circa contro il 38,5% dei rivali Conservatori. 

Gli schieramenti e i temi – Lo spostamento delle intenzioni di voto verso il partito Liberale non è stato tutto merito di Mark Carney, economista alla sua prima esperienza politica ed ex governatore della Banca del Canada dal 2008 al 2013 e di quella d’Inghilterra fino al 2020. La motivazione principale va anzi ricondotta alla situazione internazionale. Sin da prima dell’insediamento come 47esimo presidente degli Stati Uniti e poi con sempre maggiore insistenza, Donald Trump ha più volte mostrato un atteggiamento aggressivo con i vicini a Nord, definendo prima il Canada il futuro 51esimo stato della federazione, e poi imponendo pesanti dazi, soprattutto sul settore automobilistico e della componentistica, campi in cui la produzione canadese è fortemente indirizzata all’esportazione verso gli Stati Uniti. Se fino a gennaio, quindi, il malcontento dell’opinione pubblica per la situazione economica del Paese sembrava dover condannare i Liberali, ora è il sentimento di resistenza nazionale alle ingerenze statunitensi ad animare gli elettori. Il principale oppositore dei Liberali, il leader conservatore Pierre Poilievre, politico di professione e parlamentare dal 2004, è stato penalizzato in quanto considerato un portavoce delle politiche trumpiane in Canada. I Liberali hanno condannato il suo slogan “Canada First”, definendolo un “Trump canadese” al punto che lo stesso Poilievre l’ha poi modificato semplicemente in “Change”, ‘cambiamento’, in riferimento al tentativo di mettere fine al decennio di governo liberale.

Da Trudeau a Carney – Carney ha preso il posto di Trudeau quando quest’ultimo si è dimesso sia da primo ministro, sia da leader del partito. Trudeau, figlio dello storico primo ministro Pierre Trudeau, ha dominato la politica canadese dal 2015, quando era diventato per la prima volta premier. Le dimissioni sono arrivate dopo dieci anni quando si è rotto è venuto meno l’appoggio del Nuovo Partito Democratico (NDP) al suo governo di minoranza. Da qui il passaggio di testimone a Carney come primo ministro ad interim e candidato alle elezioni anticipate ad aprile (sarebbero dovute essere a ottobre). Dopo questa decisione, i Liberali sembravano spacciati, attorno al 20% dei consensi, mentre i Conservatori avevano guadagnato fino a oltre il 40% dei consensi, ma in questi ultimi tre mesi le proiezioni si sono completamente ribaltate.

Il voto in Canada – Il sistema elettorale canadese è un maggioritario puro all’inglese, perciò le maggioranze possono costituirsi anche a scapito del voto popolare: chi ottiene più voti in una circoscrizione viene eletto deputato. Sia nel 2019, sia nel 2021, per esempio, il partito Liberale aveva ottenuto più seggi nonostante avesse ricevuto leggermente meno voti del partito Conservatore. Al contrario, il partito indipendentista “Blocco del Québec” è riuscito in queste due elezioni a ottenere 32 seggi su 338 grazie alla vittoria nei seggi uninominali del Quebec, nonostante un numero di votanti più contenuto in percentuale a livello nazionale. Secondo il sondaggio della rete televisiva canadese CBC, i Liberali hanno il 70% delle possibilità di riuscire a formare un governo di maggioranza, ottenendo nelle previsioni tra 161 e 204 seggi.