Il professore di storia americana dell’università statale di Milano Marco Sioli ha raccontato a “La Sestina” il suo punto di vista sui possibili scenari che aspettano gli Stati Uniti e il mondo intero alle porte di queste elezioni.

Qual è il primo dato che aspettiamo?
«La Pennsylvania, che non è solo Philadelphia, nonostante sia molto in crisi. Parliamo di Harrisburg, che si trova in mezzo allo stato, e di Pittsburgh. L’inflazione è alle stelle e morde, un caffè costa cinque dollari, e dodici uova sono passate da un dollaro a tre dollari a mezzo. l’inflazione morde».

Quali sono gli scenari in caso dovessero vincere Kamala Harris e Tim Walz?
«Kamala Harris non cambierà niente rispetto a quanto fatto da Joe Biden. Tim Walz porterà qualcosa di più in un certo senso populista, come ha fatto con i pranzi gratuiti in Minnesota. Forse bisognava pensare di più al Midwest o alla Rust Belt, come alla Pennsylvania».

Kamala Harris sarebbe in grado di dialogare con un eventuale congresso repubblicano?
«No, perché Harris non ha la stessa capacità di dialogo. Joe Biden lo faceva perché li conosceva personalmente ed è riuscito a far approvare progetti di ampio respiro, come il “Rebuild America” o il grande supporto alla difesa ucraina».

E se dovesse vincere Donald Trump?
«Penso che per la politica estera non cambierà nulla neanche con Trump. Lo Stato è una macchina ben oleata che continuerà con le sue politiche, anche in Ucraina e in Israele. Anche per quanto riguarda la Nato: ormai in Europa ci stiamo adeguando a ciò che ci è stato chiesto, ossia l’investimento del 2% del Pil. Abbiamo capito che dobbiamo cavarcela da soli».

Questione migranti: per Trump è solo propaganda?
«Sui migranti si costruisce il lavoro nei campi e nelle fabbriche. Buttarli fuori tutti vuol dire non avere nessuno che lavora. l’indice di disoccupazione è già al 4%, nonostante il salario minimo sia molto alto. Durante un recente viaggio in Georgia ho visto persone essere pagate 35 dollari l’ora. Trump non riuscirà a cambiare granché le cose, non riuscirà a mandare indietro i migranti, che lavorano nelle fabbriche e tagliano le cosce di pollo, fanno i lavori di cui gli americani non vogliono nemmeno più sentir parlare, ad un salario irrisorio, minimo. In Georgia sono stato sconvolto dal vedere molte chiese che supportano Trump. Questo mi ha sconvolto, perché lui non era mai stato legato alle chiese, ma ha capito che doveva intercettare quel tipo di elettorato».

Se dovesse vincere Kamala Harris, la democrazia è a rischio?
«Washington e il congresso sono tutti blindati. Trump ha promesso che non ci sarà violenza, ma il suo popolo è armato, e non è armato con pistole e fucili, è armato con mitragliatrici e lanciarazzi».