Dieci milioni di dollari: questa la somma che gli Stati Uniti sarebbero disposti a offrire in cambio di informazioni utili per l’arresto dell’ultimo erede di Osama Bin Laden. Si tratta di Seif al-Adel, presunto nuovo leader di Al-Qaeda. Si troverebbe in Iran e proprio questa ipotesi sta mettendo in una posizione scomoda il governo di Teheran, teoricamente ostile ai jihadisti. Manca la conferma di Al-Qaeda, che arriva però dalla Casa Bianca: «La nostra valutazione è in linea con quella delle Nazioni Unite: il nuovo leader di Al-Qaeda, Saif al-Adel, vive in Iran».
Il suo profilo – Di lui non si sa molto. Sembrerebbe essere nato in Egitto (il luogo è ignoto) nel 1960, ma alcune fonti avanzano l’ipotesi che il suo vero anno di nascita sarebbe il 1963. Durante gli anni ’80 avrebbe prestato servizio nell’esercito egiziano, fino a raggiungere il grado di colonnello. L’ingresso in Al-Qaeda sembrerebbe risalire al 1991, dopo l’assoluzione dalle accuse di tentato rovesciamento del governo egiziano (1987) e la lotta in prima linea durante la guerra sovietico-afghana (1988). Secondo l’FBI sarebbe un ricercato internazionale dal 1998, a seguito dell’organizzazione degli attentati terroristici alle ambasciate americane di Kenya e Tanzania. Avrebbe anche preso parte all’addestramento dei dirottatori degli aerei di linea che si schiantarono sulle Torri Gemelle nel 2001. «Uno dei soldati professionisti più esperti del movimento jihadista mondiale. Quando agisce, lo fa con spietata efficienza», questo il ritratto che fa l’FBI del nuovo leader di Al-Qaeda.
Il suo predecessore – Soprannominato “il Dottore”, per via dei suoi studi in chirurgia, Ayman al-Zawahiri nacque in Egitto nel 1951. Di famiglia benestante, cominciò a radicalizzarsi negli anni ’70, durante il periodo dell’università. Dopo aver scontato tre anni di carcere in seguito al rovesciamento del governo egiziano del 1981, entrò tra le fila della Mezzaluna Rossa, iniziando un sodalizio con il miliardario Osama Bin Laden, di cui divenne rapidamente il braccio destro. Secondo i funzionari del governo americano, Ayman al-Zawahiri sarebbe la mente dietro tutti gli attentati terroristici verso gli USA a cavallo tra gli anni ’90 e l’inizio dei ’00: Somalia nel 1993, Kenya e Tanzania nel 1998, Yemen nel 2000, fino all’attentato al World Trade Center nel 2001. Dopo l’eliminazione di Bin Laden nel 2011, assunse la carica di guida di Al-Qaeda (nonostante una taglia da 25 milioni sulla sua testa). Mantenne il ruolo fino alla notte a cavallo tra il 30 e il 31 luglio 2022, quando venne ucciso a Kabul da un attacco aereo statunitense.
L’organizzazione – Traducibile dall’arabo con il termine “la Base“, l’organizzazione di Al-Qaeda è un movimento paramilitare terroristico internazionale fondato nell’agosto del 1988 dal miliardario Osama Bin Laden. Inizialmente lo scopo dell’associazione era la promozione della guerriglia islamica contro l’occupazione sovietica dell’Afghanistan ma ben presto (a seguito degli appoggi economici e militari ricevuti dai taliban, gruppo di fondamentalisti) rivolse la propria iniziativa verso l’Occidente e gli Stati Uniti. Considerata l’ambasciatrice dell’Islam “puro”, l’organizzazione è stata nel corso degli anni autrice di numerosi attentati. Tra i più importanti, per numero di vittime e impatto mediatico, vengono ricordati, oltre a quelli del 2001, quello di Madrid (2004) e quello di Londra (2005). Dopo Bin Laden e Al-Zawahiri, Seif al-Adel sarebbe il terzo leader di Al-Qaeda.