Domenica 7 maggio il Cile ha votato per eleggere i 50 componenti dell’Assemblea costituente (Fonte: Ansa EPA/Adriana Thomasa)

Trionfo della destra post-pinochetista alle elezioni cilene per la nuova Assemblea costituente, celebrate domenica 7 maggio in seguito alla bocciatura dello scorso settembre del primo progetto di Costituzione. Nemmeno le migliori previsioni avevano contemplato un successo così ampio per il Partito repubblicano, contrario al superamento della Carta approvata durante il regime del generale Augusto Pinochet. Con il 35,4% dei consensi, l’estrema destra ha conquistato 22 seggi su 50 e potrà porre il veto a qualunque proposta costituzionale. Delusione, invece, per il presidente socialista cileno Gabriel Boric, che con soli 17 seggi non è riuscito a riscattarsi dal fallimento del primo testo costituzionale di cui si era fatto promotore. Terzo posto e 11 seggi per la coalizione di centrodestra.

Secondo tentativo – Dopo le proteste scoppiate nel 2019, con il plebiscito nazionale del 2020 il Cile aveva deciso di dotarsi di una nuova Costituzione, archiviando quella approvata nel 1980 durante il regime di Pinochet. L’Assemblea costituente, eletta nel 2021, era controllata da una maggioranza che andava dal centro all’estrema sinistra. Il risultato era stato un testo definito da molti analisti come “la Costituzione più progressista al mondo”, poiché riconosceva i diritti delle popolazioni indigene, il diritto all’aborto, il diritto di accesso all’acqua dolce, la protezione dell’ambiente e la rappresentazione paritaria di donne e uomini nelle istituzioni e nelle imprese pubbliche. Il testo è stato sottoposto a referendum il 4 settembre dello scorso anno, ma oltre il 60% dei votanti ha bocciato il progetto. Boric non si è però arreso, rilanciando il processo costituente. In quest’ottica, il 7 maggio sono state convocate le elezioni per una nuova Costituente, che a differenza della tornata precedente hanno visto il trionfo dell’ultradestra.

Il leader del Partito repubblicano José Antonio Kast (Fonte: Ansa EPA/Elvis Gonzalez)

Prove di dialogo – «Oggi possiamo respirare un po’ più tranquillamente», ha dichiarato il leader del Partito repubblicano, José Antonio Kast, che domenica ha ottenuto la sua rivincita dopo la sconfitta contro Gabriel Boric alle elezioni presidenziali del 2021. Durante la campagna elettorale, i repubblicani si sono scagliati con forza contro il resto dell’opposizione, ma negli ultimi giorni Kast ha mostrato segni apertura al dialogo. In una distensione spera anche il presidente cileno, che nel riconoscere la sconfitta ha ammesso i suoi errori nel corso della prima Costituente: «Il processo precedente è fallito perché non abbiamo saputo ascoltare chi la pensava diversamente. Voglio invitare il Partito repubblicano a non commettere il nostro stesso errore», ha affermato Boric.