Dmitry Rybolovlev, il magnate russo più esposto a Cipro

Se i numeri contano ancora qualcosa, i soldi depositati dai magnati russi nelle banche cipriote da soli costituiscono un ostacolo a qualsiasi piano di salvataggio pensato dall’Unione Europea. A Cipro sono stipati 32 miliardi di dollari provenienti dalla Russia, un fiume di denaro che rappresenta il doppio del Pil cipriota. Contando anche i 40 miliardi che nel 2012 il Cremlino ha prestato al governo di Nicosia per evitare la bancarotta, si può dire che l’isola è il primo avamposto russo nel Mediterraneo, quasi una sua proprietà esclusiva.

A Cipro l’influenza russa non si limita solo agli intrecci in denaro. Nelle banche cipriote transitano flussi di denaro dalla dubbia provenienza. Questo perché il tasso d’interesse del 4,5 per cento applicato ai depositi russi non ha pari in Europa.

Ma chi sono i magnati che di fatto hanno in pugno le sorti economiche di Cipro? Il più esposto in questa vicenda è Dmitri Rybolovlev. Il 119esimo uomo più ricco del mondo, 46 anni, è il principale investitore nell’isola. Nel suo portafoglio ha il 9,7 per cento delle azioni della Banca di Cipro, acquistate tramite un fondo registrato nelle Isole Vergini.

Rybolovlev è un miliardario sui generis. Nel 2010 ha venduto le sue quote della società di fertilizzanti Uralkali per concentrarsi su investimenti immobiliari in Occidente. Ex medico, lo scorso anno il suo nome ha fatto il giro di Wall Street quando ha acquistato per 88 milioni di dollari l’attico più caro di Manhattan, per permettere a sua figlia di studiare negli Stati Uniti. Quest’investimento però ha fatto infuriare la moglie Elena che ha chiesto il divorzio accusandolo di aver trasferito capitali in modo fraudolento.

In realtà Rybolovlev non è nuovo alle grane giudiziarie. Nel 1996 ha trascorso undici mesi in carcere con l’accusa di aver ordinato l’uccisione di un suo partner d’affari. Ma il processo finì con l’assoluzione del magnate. Dopo aver abitato per lungo tempo a Ginevra, il miliardario si è trasferito in un attico da 300 milioni di dollari a Monaco, da lui stesso chiamato “La belle epoque”. Nel principato monegasco ha acquistato anche il club di calcio locale. Nelle sue proprietà rientrano anche una villa alle Hawaii acquistata da Will Smith per 20 milioni di dollari e una a Palm Beach. L’immancabile yacht, “La mia Anna”, ha un valore di 111 milioni di dollari.

Il salvataggio di Nicosia passa esclusivamente dalla volontà, e dal portafoglio, di questi magnati. Cipro, dopotutto, fa parte dell’Unione europea, ma sopravvive grazie al rublo.

Luigi Caputo