Le autorità britanniche hanno arrestato il capitano della portacontainer Solong, la nave che il 10 marzo si è scontrata con una petroliera americana ferma all’ancora al largo della costa dello Yorkshire. L’uomo, un 59enne di nazionalità russa, è accusato di omicidio colposo per negligenza grave, in seguito alla morte presunta di un membro dell’equipaggio, unico disperso nell’incidente. La Solong, di proprietà della compagnia tedesca Ernst Russ ma battente bandiera portoghese, trasportava un equipaggio misto di russi e filippini. Al momento, sia il capitano che il resto dell’equipaggio stanno collaborando con gli investigatori per chiarire la dinamica dello scontro con la Stena Immaculate, petroliera gestita dalla società americana Crowley e noleggiata dal Pentagono per il trasporto di 220.000 barili di cherosene per jet militari.
Smentita sul cianuro e rischi ambientali – Contrariamente a quanto inizialmente riportato, la Solong non trasportava cianuro di sodio: la compagnia Ernst Russ ha smentito la presenza della sostanza tossica, precisando che a bordo c’erano solo quattro container che in passato avevano contenuto cianuro, ma non durante questo viaggio. Questo sviluppo riduce i timori di un grave inquinamento chimico, anche se permane il rischio legato alla dispersione di carburante, in particolare il kerosene della petroliera e il diesel delle navi. Tuttavia, le autorità britanniche, incluso il viceministro dei trasporti Mike Kane, hanno dichiarato che al momento non ci sono evidenze significative di inquinamento marino o atmosferico, e sono state predisposte misure di contenimento. Le 36 persone a bordo delle due imbarcazioni sono state evacuate con successo, anche grazie al supporto di aerei militari statunitensi.