Tre ordinanze di custodia cautelare, controlli a tappeto e niente più. È passata una settimana dalle aggressioni di capodanno a Colonia ai danni di un centinaio di donne, ma dei responsabili, ragazzi arabi o nordafricani tra i 20 e i 30 anni, ancora nessuna traccia. In Germania la polemica continua: contro la politica di accoglienza di Frau Merkel, contro la polizia – incapace di proteggere i propri cittadini -, contro il sindaco Henriette Recker, colpevole di aver detto che per evitare le aggressioni basta tenersi a un braccio di distanza dagli sconosciuti. In Germania il 2016 si apre quindi all’insegna della paura: dopo le denunce di Colonia sono arrivate anche quelle di Amburgo (57 aggressioni), Duesseldorf e Stoccarda (11 aggressioni).
Questa la ricostruzione dei fatti: durante la notte di San Silvestro a Colonia (e in altre città della Germania) centinaia di ragazzi di origine nord africana e/o araba hanno molestato, derubato e in due casi anche stuprato donne e ragazze giunte in piazza per festeggiare il capodanno. «Eravamo undici amiche, stavamo andando a vedere i fuochi d’artificio – ha raccontato una ragazza diciottenne alle telecamere dell’emittente tedesca N-Tv (e riportata da Repubblica) – siamo state circondate da un gruppo di uomini. Tentavano di strapparci dal gruppo, di dividerci. Ma noi ci siamo strette l’una all’altra. Allora hanno iniziato a palparci e ci hanno rubato tutto quello che potevano». Le aggressioni sono avvenute in gruppi organizzati, in modalità “razzia”. Una metodicità che ha lasciato tutti nello sgomento, anche perché i molestatori hanno agito indisturbati. Si parla di centinaia di ragazzi ubriachi e organizzati, non di qualche cane sciolto. Chi sono? La polizia è sulle tracce di una gang di criminali nordafricani che ha base a Duesseldorf, ma c’è chi parla di nuove frontiere del terrorismo.
Il dito accusatore è caduto subito su Angela Merkel e sulla sua politica di apertura verso gli immigrati. Molti gli striscioni contro la cancelliera durante la protesta in piazza del 5 gennaio, dove circa 300 donne hanno manifestato contro il governo e la polizia, esprimendo solidarietà con le vittime. Merkel ha tentato di assicurare i tedeschi tenendo però a freno l’eventuale deriva xenofoba degli avvenimenti di Capodanno: «Puniremo i colpevoli, a prescindere dalla loro provenienza e dal loro passato».
Ich finde es übrigens gut, wenn Frauen #eineArmlänge Abstand zu Sexisten halten. Und zu Rassisten. Und zwar so: pic.twitter.com/0OApcigKl3
— Danijel Majic (@DanijelMajic) January 5, 2016
La bufera si è scatenata anche contro il sindaco di Colonia, Henriette Recker, socialdemocratica e da sempre favorevole ad una politica di apertura verso gli immigrati. Rispondendo alla domanda di una giornalista ha detto che per evitare aggressioni bastano buonsenso e tenersi a un braccio di distanza dagli stranieri. Proprio lei che il giorno prima di diventare sindaco, lo scorso ottobre, è stata accoltellata da un dissidente. La polemica è subito scattata su Twitter con video provocatori e con l’hashtag #einearmlaenge, “a un braccio di distanza”.
Gabriele Nicolussi