Sono arrivati i risultati: La Cdu di Friedrich Merz vince le elezioni con il 28,5%. Ma il partito che sorride di più è sicuramente l’Afd, che si assesta al secondo posto. Il partito di estrema destra ha ottenuto il 20,8% dei consensi. Ma non sono solo queste le percentuali che contano. La distribuzione dei voti sia geografica che nelle diverse fasce d’età dice molto su che Germania esce dalle urne.
Est vs. Ovest – I voti all’AfD si sono concentrati perlopiù nell’Est del Paese. Il partito di Alice Weidel è stato il più votato in tutte le regioni dell’ex Ddr con il 34% dei voti (mentre Cdu e Spd si fermano al 17% e all’11%). A fare eccezione nell’Est è Berlino: nella capitale è il partito di sinistra della Linke a prendere il maggior numero di voti (21%). Nella stessa parte del Paese il partito populista Bsw è andato in doppia cifra (10%), mentre a livello nazionale non ha nemmeno superato la soglia di sbarramento per entrare al Bundestag. Si può spiegare questa distinzione di preferenze, a livello geografico, in parte con l’economia: Il divario economico tra Germania Est e Germania Ovest sembra ricordare quello che in Italia è il divario tra Nord e Sud. Nonostante 2000 miliardi investiti dal governo federale tedesco a partire dalla riunificazione, il Pil pro capite nelle regioni dell’Est è del 30% più basso di quello nell’Ovest. Questo si rispecchia anche sul voto di ieri. Una prima analisi del flusso dei voti confermerebbe infatti AfD come il partito più votato tra gli elettori «che si considerano in una situazione economica difficile».
I giovani – Secondo i dati della principale emittente televisiva tedesca Ard, la Linke, grazie soprattutto alla campagna elettorale di Heidi Reichinnek, è il primo partito fra gli under-25, gruppo anagrafico dove ha ottenuto il 25% dei voti, seguito dall’Afd al 21% e Cdu al 13%. La Linke e l’Afd hanno ottenuto risultati particolarmente positivi anche tra i cosiddetti “Erstwähler” (gli elettori che votano per la prima volta), dove hanno raggiunto rispettivamente il 27% e il 20% dei voti. Segue anche qui più staccata la Cdu con il 14%. I peggiori risultati in questo gruppo di elettori sono stati quelli del Bsw di Sahra Wagenknecht (6%) e l’Fdp (5%).
Gli over 60 – Gli elettori di età superiore ai 60 anni hanno invece votato per la Cdu con il 38%, seguita dalla Spd con il 22% e dall’AfD con il 15%. Tra gli elettori di età superiore ai 70 anni, il partito di Friedrich Merz è in testa con addirittura il 43%. Questa fascia d’età ha un ruolo estremamente importante nell’economia del paese, dato che il 40% dei 59,2 milioni degli aventi diritto ha più di 60 anni.
Rispetto alle elezioni precedenti, la distribuzione dell’età si sta spostando ulteriormente verso i più anziani. Nelle elezioni del Bundestag del 1987 quasi un elettore su quattro aveva meno di 30 anni e uno su sette aveva più di 70 anni. Questa tendenza è destinata a continuare visto l’invecchiamento della popolazione.