La Corea del Nord ha lanciato almeno due missili balistici a corto raggio in traiettoria del Mar del Giappone nella mattinata di lunedì 18 marzo (tra le 23 e l’1 ora italiana). A riportarlo, l’agenzia giapponese Kyodo citando il ministero della Difesa di Tokyo. Il primo allarme era arrivato dall’esercito sudcoreano. I missili hanno coperto una distanza di 350 chilometri, raggiungendo un’altitudine massima di 50 chilometri. I resti dei missili sono caduti al di fuori della zona economica esclusiva del Giappone (Eez). «Per ora non sembrano esserci danni a cose e persone», ha dichiarato il portavoce del governo giapponese Yoshimasa Hayashi, dopo l’annuncio del primo lancio dalla Guardia costiera nipponica in mattinata, seguito dalla conferma del secondo 30 minuti dopo. L’operazione è stata condannata dagli Stati Uniti: «Gli Usa lavoreranno sempre con la Corea del Sud per rispondere con fermezza alle provocazioni della Corea del Nord», ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken in un incontro con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeo. Il segretario Usa si trova a Seul per il terzo Summit per la democrazia, un’iniziativa guidata dagli Usa per promuovere la solidarietà tra democrazie, che si concluderà mercoledì 20 marzo. Solo la scorsa settimana si erano concluse le “Freedom Shield”, le manovre militari annuali di Seul e Washington.