Il leader nordcoreano Kim Jong-un (Foto: corriere.it)

La comunità internazionale continua a condannarli. Ma gli esperimenti nucleari in Corea del Nord non si fermano. L’ultimo nella notte del 12 febbraio ora italiana. Il governo di Seul aveva minacciato di realizzare l’esperimento già a fine gennaio, in risposta al rafforzamento delle sanzioni dell’ONU seguito al lancio del razzo norcoreano a dicembre 2012. E’ il terzo negli ultimi sette anni.

A New York è stata convocata d’urgenza una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che si terrà il 12 febbraio. La Cina e gli Stati Uniti sarebbero stati informati del test la sera prima dalle autorità nordcoreane, secondo quanto riferisce l’agenzia sudcoreana Yonhap, che cita un funzionario del governo di Seul. La Cina ha chiesto alla Corea del Nord di non effettuare il test, minacciando nel caso contrario di rompere le relazioni.

A dare la notizia dell’esplosione è stata una scossa di terremoto, registrata dal Servizio geologico degli Stati Uniti e dal centro sismologico cinese alle 11:57 ora locale (le 3:57 in Italia). L’epicentro proprio nell’area di Punggye-ri, il sito dei test nucleari nel nordest del Paese, non lascia dubbi. Poche ore dopo la KCNA, l’agenzia di stato nordcoreana ha dato la conferma del test nucleare effettuato con “pieno successo”, usando cariche “miniaturizzate” ad alto potenziale. Il terremoto artificiale di magnitudo stimata 4,9 sulla scala Richter dalla Ctbto, l’agenzia di controllo sui test nucleari con sede a Vienna, sarebbe stato provocato dall’esplosione di un ordigno di 6-7 chilotoni di potenza. Sempre secondo la Ctbto, l’esplosione avrebbe caratteristiche molto simili a quelle di altri due sperimenti nucleari realizzati dalla Corea del Nord nel 2006 e nel 2009, mentre la potenza del terzo test sarebbe molto superiore.

Dura è la reazione del segretario generale dell’ONU, Ban-Ki-moon, che ha definito il test sotterraneo messo a punto dal governo di Seul come “una chiara e grave violazione delle risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza”. Anche da Washington è arrivato un richiamo del presidente degli USA Barack Obama americano ad un’azione internazionale “rapida” e “credibile” per rispondere al test nucleare. In una nota del ministero degli Esteri Mosca ha espresso una forte critica dell’azione di Pyongyanng, esortando il regime nordcoreano a rinunciare ai programmi di missili nucleari e ad attenersi alle risoluzioni dell’ONU. Il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi ha condannato fortemente il test nucleare in quanto rappresenta “una minaccia alla stabilità regionale” e “alla sicurezza globale”.

Anna Lesnevskaya