La Corea del Sud ha scelto il suo nuovo presidente della Repubblica. E l’ha fatto dopo un periodo complicato per il Paese. Moon Jae-in, icandidato del Partito democratico e favorito nei sondaggi, risultava già il vincitore dai primi exit poll, diffusi dall’agenzia Yonhap, poco dopo la chiusura delle urne. Anche se saranno necessarie più di dieci ore per decretare la vittoria effettiva, a un terzo dello spoglio, Moon si attesta al 39,40%. E i suoi rivali in questa competizione elettorale, Hong Joon-pyo, fermo al 26,6%, e Ahn Cheol-Soo, al 20%, hanno già riconosciuto la sconfitta.

Il nuovo presidente – Il 64enne Moon Jae-in è considerato, in Corea del Sud, l’uomo della speranza. Figlio di fuggiaschi dal regime comunista della Corea del Nord, Moon Jae-in è sempre rimasto di sinistra. È un attivista e un avvocato dei diritti umani e ha promesso di riaprire al dialogo con Pyongyang. Aveva provato a candidarsi anche alle elezioni di quattro anni fa, ma ne era uscito sconfitto.

Il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in (foto Ansa)

Le prime dichiarazioni –  «Costruirò una nuova nazione. Farò una grande e orgogliosa Corea. E sarò l’orgoglioso presidente di una nazione così orgogliosa», ha dichiarato il leader del Partito democratico, rivendicando la vittoria alle presidenziali. Il nuovo capo dello stato, probabilmente, festeggerà con i suoi sostenitori nell’area di Gwanghwamun, a Seul.

Dopo l’impeachment – Il prossimo capo dello stato succederà a Park Geun-hye, prima donna nella storia del Paese a ricoprire questo incarico. A marzo, un impeachment, aveva messo fine al suo incarico. Un mandato quinquennale interrotto dall’accusa di corruzione e abuso di potere che ha portato in piazza, per quasi 200 giorni, due milioni di persone. L’ex capo dello stato, figlia di Park Chung-hee, presidente della Corea salito al potere con un colpo di stato nel 1691 e assassinato nel 1979, è stata arrestata il 30 marzo 2017.

Un’agenda complicata – I nuovo capo dello stato, che si insedierà subito, dovrà però confrontarsi fin dall’inizio con le tensioni con Pyongyang, un parlamento senza maggioranza assoluta, seri problemi per l’economia e i sistemi antimissile americani.

Il numeri del voto – Gli elettori che si sono recati ai 3.500 seggi, aperti dalla mattinata del 9 maggio, sono stati 42 milioni. Undici di questi si sono espressi con il voto anticipato.