epa04790075 Students wearing masks read books during class at an elementary school in Busan, southeast of Seoul, South Korea, 09 June 2015. Schools have been taking measures to prevent the spread of Middle East Respiratory Syndrome (MERS), a virus that has caused seven deaths in the country as of 09 June. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT -- ATTENTION EDITORS: PICTURE PIXELATED AT SOURCE EDITORIAL USE ONLY +++(c) dpa - Bildfunk+++È stata data da un ospedale specializzato di Seul, due giorni fa, la notizia dell’ultimo morto. Ammontano così a sette le vittime dell’epidemia di Mers, la sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus che sta colpendo la Corea del Sud, con un numero di casi che oggi ammonta a 95 in tutto il Paese. Oltre 1.800 scuole, per lo più materne ed elementari, hanno deciso la chiusura a livello nazionale, contro un numero di persone in quarantena salito a circa 2.500 unità. Tra queste preoccupa il caso di un medico che, dopo avere curato uno dei portatori del virus, aveva manifestato i primi sintomi della malattia venerdì scorso. E’ stato però messo in quarantena solo domenica, dopo che l’uomo aveva partecipato a una riunione sindacale cui erano presenti più di 1.500 persone, era andato a due congressi e si era recato in un centro commerciale.

Il virus è ancora poco noto: non è chiaro se si trasmetta per via aerea o per contatto diretto. Sicuro è che dopo l’infezione i sintomi sono febbre, tosse e sindromi respiratorie acute, come la polmonite, cui si accompagnano malori allo stomaco e all’intestino. Non esiste una cura contro la Mers e nemmeno un vaccino per rendersi immuni al virus: i pazienti contagiati sono trattati con diverse terapie, tese soprattutto ad aiutare il loro sistema immunitario a contrastare la proliferazione del virus.

Secondo i dati dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità che invierà una squadra di esperti in Corea del Sud perché analizzino con il governo la situazione, da quando il virus è stato individuato per la prima volta in Arabia Saudita nel 2012, si sono registrati 1.193 casi confermati in laboratorio in 25 Paesi del mondo, di cui 446 hanno portato alla morte della persona. In Italia il primo caso di contagio risale al 31 maggio 2013: ad accusare la Mers fu un cittadino straniero di 45 anni residente in Toscana, ma reduce da un viaggio di un mese e mezzo in Giordania. Un’altra dozzina di casi, a Firenze, sono stati diagnosticati il mese successivo, senza gravi conseguenze.

Clara Amodeo