La cancelliera tedesca Angela Merkel (Wikipedia)

«Dalla riunificazione tedesca, anzi, dalla Seconda Guerra Mondiale, non c’è mai stata una sfida più grande al nostro Paese che dipenda cosi tanto dalla nostra azione comune, dalla solidarietà».  Mercoledì 18 marzo,  la cancelliera Angela Merkel ha parlato ai cittadini tedeschi dell’emergenza coronavirus, che dilaga anche in Germania con 12,824 casi positivi e 31 decessi.
La cancelliera ha scelto con cura le parole per i cittadini all’ascolto: solidarietà, trasparenza, responsabilità di governo e cittadini sono state le parole chiave del suo discorso. Un’apparizione che la cancelliera definisce «inusuale» sin dai prodromi del suo discorso: è infatti la prima volta in 15 anni di cancellierato che la leader tedesca tiene un discorso straordinario al Paese. Né la crisi dell’euro né quella dei rifugiati siriani avevano portato a un discorso di questa portata.

«Prendete seriamente la situazione. Sono convinta che supereremo questo momento se tutti i cittadini faranno la loro parte». L’appello e le raccomandazioni di Merkel seguono la linea comunicativa dei leader europei, a cominciare dal presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, con un coinvolgimento diretto delle responsabilità dei singoli cittadini. Ma la cancelliera non ha mai fatto riferimento a un “linguaggio bellico” come il presidente francese Emmanuel Macron. «Siamo in guerra», ha ripetuto nel suo discorso alla nation il presidente francese, che ha ricorso a un linguaggio definito “gollista” da alcuni media transalpini.
Il discorso straordinario della cancelliera arriva alla fine di una settimana di confusione in Germania. Come riporta il Washington Post, Merkel era stata accusata di assenza di leadership dal quotidiano Bild. In risposta, la cancelliera aveva tenuto la prima conferenza stampa sull’emergenza coronavirus l’11 marzo.

I provvedimenti del governo federale – Come in Italia, il governo federale tedesco ha previsto la chiusura di tutte le attività e manifestazioni fatta eccezione per alimentari, farmacie, panifici, banche e altri servizi ritenuti essenziali. L’assetto della federazione tedesca impedisce  al cancellierato ulteriori passi verso una strategia sanitaria uniforme. I 16 lander tedeschi hanno 16 diversi ministri della salute che si stanno coordinando per cercare una risposta unica all’epidemia, che ha visto un incremento dei casi positivi da 1000 a 12mila in una sola settimana, in una progressione che sembra simile alla curva delle infezioni italiana.
Reuters e Washington Post riportano le dichiarazioni di Lothar Wieler, presidente dell’istituto Robert Koch per la prevenzione delle malattie infettive: «Se la Germania non riuscirà a ridurre i contatti tra le persone per diverse settimane allora stimiamo la possibilità che circa 10 milioni di tedeschi possano contrarre il virus» . Nell’ultima settimana, il rischio di contagio in Germania è passato da “moderato” a “alto”.
Merkel ha anche manifestato solidarietà con i lavoratori e le imprese che saranno colpite dal rallentamento dell’economia. Le fa eco il ministro Olaf Scholz, che aveva dichiarato a Die Zeit: «Se i lavoratori e le imprese non potranno lavorare, saremo pronti ad aiutare».

Sospensione delle libertà  solo temporanea – Nel suo discorso, la cancelliera non dimentica la storia e la sensibilità tedesca, divisa per 40 anni durante la Guerra fredda in Germania ovest, affiliata al patto atlantico, e Germania est, la DDR, satellite del regime comunista e schierata con il patto di Varsavia. È proprio ai cittadini tedeschi dell’ex DDR che la cancelliera, anche lei nata al di là della Cortina di ferro, si rivolge, parlando in prima persona: «Anche per me viaggiare e la libertà di movimento sono stati diritti conquistati con fatica. Queste restrizioni sono giustificate solo in caso di assoluta necessità e solo per salvare vite in queste situazione».