Sono stati 1.200 i morti nelle ultime ventiquattro ore, per un totale di 9.600 dall’inizio dell’epidemia. Negli Stati Uniti, il primo Paese al mondo per numero di contagi da Covid-19 con 337.072 casi, il bollettino giornaliero è sempre più impietoso: secondo le stime della Johns Hopkins University il picco arriverà solo nei prossimi giorni e da quel momento in poi si potranno vedere i primi effetti del lockdown tardivo messo in campo dai governatori dei singoli Stati e dal presidente Donald Trump. Per questo l’inquilino della Casa Bianca mostra ottimismo, nonostante i numeri: «Vediamo la luce in fondo al tunnel – ha detto domenica 5 aprile – Se tutto va bene in un futuro non troppo distante saremo orgogliosi del lavoro che noi tutti abbiamo fatto».

I numeri – Il capo della sanità pubblica americana, Jerome Adams, ha definito questo momento come una nuova “Pearl Harbour” per gli Stati Uniti, richiamando da bravo ammiraglio il disastro che si abbattè sulla flotta americana con l’attacco a sorpresa del Giappone del 7 dicembre 1941. in molti invece ritengono che la crisi attuale sia peggiore per numero di morti e conseguenze dell’11 settembre 2001. Nel crollo delle Torri gemelle infatti persero la vita 2.996 persone, mentre a seguito dell’attacco nipponico alle Hawaii erano morti oltre 2.500 soldati. Quelli che fino a oggi sono stati considerati come i due eventi più tragici per la storia Usa sono stati dunque superati dagli esiti della pandemia. Trump ha dichiarato che negli Stati Uniti sono stati effettuati 1,6 milioni di test, «più che in ogni altro Paese». ha sottolineato. Secondo il presidente quella appena iniziata sarà la settimana in cui si raggiungerà il picco dei contagi.

Il caso di New York – A preoccupare il presidente Trump è sicuramente l’avanzata dell’epidemia a New York, la città più popolosa degli Stati Uniti: secondo i dati forniti dal governatore Andrew Cuomo solo nella Grande Mela i morti sono più di 3.000, con un aumento di 562 casi nelle ultime ventiquattro ore. Sui 245mila casi a livello nazionale, quelli dello Stato di New York sono 102.863 e sono destinati a salire nei prossimi giorni: nello staff del governatore democratico ritengono che queste cifre siano sottostimate perché non sono considerati né gli asintomatici né coloro cui non è ancora stato fatto il tampone. Nel frattempo la sanità è in grave difficoltà. Domenica 5 aprile Cuomo ha annunciato di voler prelevare ventilatori e dispositivi di protezione da ospedali privati e aziende: «Se vorranno farmi causa per aver preso in prestito i ventilatori in eccesso per salvare delle vite, lo facciano», ha detto il governatore democratico. Nella Grande Mela la crisi sta mettendo in ginocchio le possibilità di ricovero e cura tanto che il New York Times nei giorni scorsi ha paragonato la situazione della città a quelle di “Italia e Cina”. Secondo i dati dell’amministrazione tra i deceduti ci sono anche 22 dipendenti della metropolitana newyorchese: sui 74mila dipendenti totali, oltre 1.000 sono risultati positivi al Covid-19 e 5.400 sono in quarantena.