Aveva denunciato la cattiva gestione dell’emergenza dovuta al Covid-19 ed è caduto dalla finestra del suo ospedale. È quanto successo ad Alexander Shulepov, medico russo. Attualmente è ricoverato in condizioni critiche. Questo episodio segue quelli simili di altri due medici: le dottoresse Elena Nepomnyashchaya e Natalia Lebedeva. Entrambe morte cadendo da una finestra del loro ospedale nelle ultime due settimane. Nel frattempo la situazione in Russia continua a peggiorare al ritmo di oltre 10 mila contagi al giorno.

Alexander Shulepov – Il 37enne è un medico d’ambulanza dell’ospedale Novousmanskaya, nella regione di Voronezh, nella zona sud-occidentale della Russia. Era risultato positivo al coronavirus e nella notte tra il 2 e il 3 maggio è caduto da una finestra del secondo piano dell’ospedale. Ha riportato fratture al cranio e al momento è ricoverato nel reparto di terapia intensiva. In un video del 22 aprile, realizzato insieme al collega Aleksandr Kosyakin denunciava che era stato costretto a continuare a lavorare nonostante fosse risultato positivo e che non erano stati fatti tamponi a tutto il personale dell’ospedale, Inoltre segnalava anche la mancanza dei dispositivi di protezione. Il 25 aprile, in un altro video, aveva ritrattato le accuse giustificandole in base al proprio stato emotivo. Il suo collega è stato accusato di aver diffuso fake news sul coronavirus: in questo modo rischia fino a cinque anni di carcere. Il dipartimento della sanità ha negato le accuse del medico e la polizia sta indagando.

Le due dottoresseElena Nepomnyashchaya era primario a Krasnoyarsk in Siberia ed è morta il primo maggio, una settimana dopo essere caduta da una finestra del quinto piano del proprio ospedale. Secondo la tv locale TVK Krasnoyarsk, l’episodio si è verificato durante una video-conferenza con il ministro della sanità regionale Boris Nemik. La dottoressa aveva segnalato la mancanza di dispositivi di protezione per il personale e la conseguente difficoltà nell’eseguire la richiesta di trasformare un’unità ospedaliera in un reparto per paziente affetti dal covid-19. La versione ufficiale attribuisce la caduta a un’incapacità nel gestire lo stress. Natalia Lebedeva, invece, era capo della sezione ambulanze dell’ospedale del centro per l’addestramento dei cosmonauti di Zvyozdny, non lontano dalla capitale. Positiva al cornavirus, il 24 aprile è precipitata da una finestra del sesto piano dell’ospedale e l’episodio è stato classificato come “incidente” dalle autorità locali. Secondo alcuni colleghi, la Lebedeva potrebbe essersi suicidata per la vergogna di aver contagiato altri medici.

La situazione in Russia – Secondo i dati ufficiali, nel Paese si sono registrate oltre 155 mila infezioni e quasi 1.500 morti. Al momento è il settimo Stato al mondo per numero di contagi, ma – se dovesse continuare al ritmo di 10 mila nuovi casi al giorno – potrebbe diventare il quinto in un paio di giorni e il secondo in una settimana. Il 30 aprile il primo ministro Mikhail Mishustin ha dichiarato di essere positivo al coronavirus e il presidente Vladimir Putin, firmando un decreto, ha affidato temporaneamente il suo incarico al vice primo ministro Andrei Belousov. È stato contagiato anche il ministro delle Costruzioni Vladimir Yakushev. Il tasso di letalità è basso (1%, mentre in Italia è del 13%) perché il territorio è molto vasto e le persone vivono distanti, tranne che nelle grandi città. Infatti a Mosca si sono verificati la metà dei casi, a San Pietroburgo circa 5.500. Inoltre possono falsare le statistiche i morti per “gravi polmoniti”: a gennaio erano del 37% in più rispetto all’anno precedente, ma a febbraio il dato è diventato top secret, secondo quanto afferma Anastasia Vasilevna, fondatrice del sindacato dei lavoratori della sanità. Il lockdown, in vigore dalla fine di marzo, sarebbe dovuto terminare il 30 aprile, ma è stato prorogato fino all’11 maggio. Dati i numeri crescenti, è possibile che nei prossimi giorni verrà comunicata una nuova data.