Pochi giorni fa, parlando al parlamento dell’Assia, Thomas Schäfer aveva descritto l’epidemia da coronavirus come «la sfida del secolo». Una prova forse troppo dura per il ministro delle Finanze del Land di Francoforte, 54 anni, che il 28 marzo avrebbe deciso di togliersi la vita. Impegnato «giorno e notte» con la crisi attuale, così lo racconta il governatore del Land Volker Bouffier, Schäfer potrebbe essere il primo suicidio politico legato alla pandemia da coronavirus.

Le ipotesi –   Il cadavere dell’uomo politico cristiano-democratico è stato trovato accanto ai binari dell’Ice, il treno superveloce tedesco, vicino Hochheim. Nessuno sa con certezza i motivi per cui Schäfer avrebbe deciso di porre fine alla sua vita Bouffier sembra non avere molti dubbi: «Dobbiamo partire dal presupposto che fosse molto preoccupato di riuscire a soddisfare le gigantesche aspettative della popolazione – soprattutto sul fronte degli aiuti finanziari. Devo partire dal presupposto che queste preoccupazioni lo abbiano schiacciato. Evidentemente non vedeva più vie d’uscita. Era disperato e ci ha lasciati». Nel dare la notizia della morte del ministro, il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung in un primo tempo ha citato una lettera d’addio che Schäfer avrebbe lasciato per motivare il suo gesto estremo. Nessun riferimento esplicito al virus ma una preoccupazione chiara per il futuro sociale ed economico del Land, definito dall’ autore della lettera come «senza speranza». Il quotidiano ha poi deciso di rimuovere quella parte dal web.

Le reazioni – Sul giornale tedesco Faz  sono state riportate le prime parole del governatore Bouffier sulla tragica scomparsa dell’amico e compagno. Visibilmente scosso ha detto: «Avremmo avuto bisogno di lui soprattutto in un momento così difficile». Qui di seguito il discorso sottotitolato.

Cordoglio e sgomento sono i sentimenti anche di molti esponenti politici che hanno voluto commentare pubblicamente la tragica notizia: «L’improvvisa morte di Schäfer mi ha scioccato, ci ha lasciato tristi e sbalorditi», ha scritto su Twitter il leader uscente della Cdu Annegret Kramp-Karrenbauer. Insieme a lei uno dei candidati per la successione a leader del partito, Friedrich Merz: «Come persona e politico è stato uno dei nostri migliori, questa è una perdita difficile. Lo piangeremo con moglie e figli». Profondo poi è stato l’omaggio del partito di sinistra del Bundestag, la Linke, che attraverso Fabio de Masi ha riflettuto sulla figura del politico: «Spesso non riconosciamo più i politici come persone o gli oneri che portano con sé».

Le responsabilità di Schäfer – « Uno che sembra trovare sempre una soluzione in qualche modo», così è stato definito Schafer da un collega di gabinetto del governo di Wiesbaden che ha parlato con ilsettimanale Der Spiegel. Parlando della sua azione politica, si ricorda il suo impegno per un bilancio statale esente da debiti e la difesa dei dipendenti davanti alle richieste dei due duri dell’estrema destra tedesca, Christean Wagner e Roland Koch, rispettivamente ministro della Giustizia e primo ministro all’inizio della sua carriera politica nel Land dell’Assia. E poi ancora la dura polemica del 2018 circa le scommesse dello Stato sull’aumento dei tassi di interesse. Tuttavia, di fronte alla pandemia mondiale, il politico indistruttibile si è mostrato più vulnerabile di quanto si potesse immaginare. Bouffier ha parlato di «grandi aspettative da parte della popolazione», aspettative forse troppo difficili per Schäfer da soddisfare, non potendo fornire abbastanza denaro per gli aiuti di Stato. Da dieci anni guidava le finanze dei principali istituti di credito tedeschi, Deutsche Bank, Commerzbank e, non ultima, la Banca centrale europea. Un ruolo di grande responsabilità che da Francoforte, capitale finanziaria della Germania, avrebbe presto portato il ministro a dover prendere decisioni dolorose per il proprio Land, . La consapevolezza, forse, di non poter proteggere a sufficienza i lavoratori e le aziende si è rivelato un fardello troppo pesante.