«Ingiusto e sbagliato se la forza lavoro immigrata sostituisse quella dei lavoratori americani». Così Donald Trump ha motivato lo stop all’ immigrazione per 60 giorni, annunciato durante il briefing giornaliero sul coronavirus. Il blocco riguarderà in particolare la possibilità di ottenere la Permanent Resident Card, meglio conosciuta come Green Card, un’autorizzazione che consente a chi viene dall’estero di risiedere sul suolo statunitense per un periodo di tempo illimitato. A detta di Trump la decisione, presa in conseguenza dei numerosi licenziamenti causa coronavirus, servirà a proteggere i lavoratori americani dalla “minaccia” di nuovi immigrati in cerca di occupazione. «Sospendendo l’immigrazione, contribuiremo a mettere in prima fila per i posti di lavoro gli americani, non appena l’America riaprirà. Andando avanti, diventeremo sempre più protettivi» ha annunciato il presidente da sempre promotore dell’ “America first” (l’America per prima). Il provvedimento potrebbe essere esteso oltre i due mesi annunciati: tutto dipenderà dalla situazione economica del Paese al termine dei 60 giorni. Dal blocco temporaneo firmato dal Presidente Trump sono esclusi medici ed altri lavoratori essenziali, così come le mogli e i figli di cittadini americani. L’ordine prevede anche un riesame dei programmi per i permessi di lavoro temporaneo, «per valutare se saranno necessarie misure addizionali per proteggere i lavoratori americani».
LIVE: Press Briefing with Coronavirus Task Force https://t.co/SB1Rg3e3v4
— The White House (@WhiteHouse) April 22, 2020
Previsioni – «Sono certo che l’epidemia di coronavirus ci sarà ancora in autunno, ma saremo più preparati. Se sarà grande o piccola dipenderà dalla nostra risposta» ha detto Anthony Fauci, l’autorevole virologo della task force Usa anti pandemia. Ma la strategia di Donald Trump, già ampiamente criticata per l’intervento contro il Covid-19 giudicato tutt’altro che tempestivo, continua a non piacere al candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden: «Invece di impegnarsi per aumentare i test sul coronavirus, Trump twitta con retorica incendiaria sugli immigrati con lo scopo di distrarre dalla dura verità: si è mosso troppo lentamente contro il virus e ore ne stiamo tutti pagando il prezzo», ha detto criticando l’ultima decisione del Tycoon.
La Georgia riapre – Riguardo alla gestione della fase uno, Donal Trump si è espresso anche in merito alla decisione della Georgia di riaprire saune, saloni di bellezza e parrucchieri: «È troppo presto. Amo questa gente ma possono aspettare ancora un po’, la sicurezza deve predominare» ha detto nella conferenza stampa durata più di un’ora. Nonostante il forte disaccordo dichiarato dal presidente, il governatore repubblicano Brian Kemp ha ribadito la sua decisione di riaprire il 24 aprile, «Come le migliaia di attività attualmente operative in Georgia, sono fiducioso che i proprietari che decidono di riaprire rispetteranno i Criteri Operativi Minimi, che danno priorità alla salute e al benessere dei dipendenti e dei clienti», ha twittato.
Just like the thousands of businesses currently operating throughout Georgia, I am confident that business owners who decide to reopen will adhere to Minimum Basic Operations, which prioritize the health and well-being of employees and customers. (3/3) #gapol
— Governor Brian P. Kemp (@GovKemp) April 22, 2020
Il coronavirus negli Usa – Secondo i dati della Johns Hopkins University, attualmente sono 47.681 le persone che negli Stati Uniti hanno perso la vita a causa del coronavirus, 1.738 dei quali solo nelle ultime 24 ore. I contagi totali sono pari a 849.624, calcolati sui Stati dell’Unione, più il Distretto di Columbia (dove sorge la capitale Washington) e i Territori Usa (American Samoa, Guam, isole Marianne settentrionali, Portorico, and the U.S. Virgin Islands), oltre ai casi riguardanti cittadini rimpatriati.
Registrando un positivo calo di ricoveri e decessi per il quarto giorno di fila, il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha annunciato insieme a New Jersey e Connecticut il lancio di un programma di tracciamento dei contatti. «Non è il momento di agire stupidamente», ha detto in una conferenza stampa riguardo alla ripartenza dei singoli Stati. «Capisco – ha aggiunto – che le autorità locali possano sentire la pressione politica di far ripartire l’economia, ma una riapertura prematura cancellerebbe i progressi fatti per appiattire la curva». Il governatore ha poi consigliato alle comunità che non sono state colpite duramente dal coronavirus di tenere certe restrizioni in vigore «perché una seconda ondata potrebbe mettervi al tappeto». A confermare la pericolosità di un ulteriore picco di contagi anche il direttore dell’American Center for Disease Prevention and Control (Cdc) Robert Redfiled: «La coincidenza di una nuova diffusione con la stagione influenzale dell’inverno prossimo porterebbe a conseguenze ancora più catastrofiche».
It’s become clear that Chinese authorities engaged in an appalling campaign of deceit, concealment, malfeasance & inaction — unleashing a devastating worldwide pandemic.
That’s why Missouri is seeking to hold them accountable. #COVID19 https://t.co/i5iMOSYNbD
— Eric Schmitt (@Eric_Schmitt) April 23, 2020
Le accuse alla Cina – Tramite il procuratore generale Eric Schmitt, lo Stato americano del Missouri ha presentato una causa contro il governo cinese «per aver mentito sulla pandemia causando la perdita di vite umane e il crollo economico dello Stato». Lo racconta la Cnn sottolineando l’importanza della prima causa intentata finora da uno Stato contro la Cina. Pechino ha respinto gli addebiti, considerati “assurdi”, per poi scagliarsi di nuovo contro il presidente Trump definendolo il regista delle accuse provenienti anche dall’Australia. «È risaputo che di recente alcune persone negli Stati Uniti, compresi funzionari di alto livello, hanno diffuso un virus informativo anti-cinese», queste le accuse dell’ambasciata cinese a Canberra.