Stephen Breyer, 83 anni, lascia la Corte Suprema degli Stati Uniti dal prossimo giugno. Lo ha annunciato lui stesso alla rete televisiva statunitense Nbc. Il presidente Joe Biden è già al lavoro per trovare il sostituto del magistrato di ala progressista. L’inquilino della Casa Bianca ha da sempre in mente l’elezione di una donna afroamericana, preferibilmente con idee più a sinistra di quelle di Breyer, per la sua prima nomina. L’obiettivo è di assicurarsi l’influenza sul massimo tribunale nel lungo periodo, dato che la composizione attuale è sbilanciata verso destra: tre sono i giudici di matrice democratica e sei di nomina repubblicana. Un disegno da parte di Biden che tiene conto del fatto che i giudici dell’Alta corte sono nominati a vita.

Il giudice Stephen Breyer.

La strategia – La scelta da parte di Breyer di andare in pensione è arrivata dopo alcune pressioni da parte di un gruppo di senatori democratici e di attivisti di sinistra. I liberali vogliono evitare la riedizione della vicenda di Ruth Bader Ginsburg, la giudice progressista scomparsa nel 2020. Bader Ginsburg, anziana e già da tempo malata di cancro, aveva rifiutato a più riprese l’invito di Barack Obama a ritirarsi dall’incarico. Ma la sua morte coincise con la fine della gestione Trump, giusto in tempo per permettere al presidente uscente di eleggere al suo posto Amy Coney Barnett. Questa scelta permise a Trump di aumentare in modo considerevole l’influenza repubblicana sulla massimo tribunale degli Stati Uniti. Si passò infatti da un vantaggio di 5 a 4 sui democratici, all’attuale 6 a 3. La decisione di Breyer si inserisce quindi in uno scacchiere politico più ampio: l’elezione di un giudice “giovane” e posizionato più a sinistra permetterebbe al partito di Biden di esercitare un ascendente duraturo sulle decisioni del tribunale, nel tentativo di arginare lo strapotere repubblicano sull’Alta Corte.

I tempi stretti – Il presidente Joe Biden deve però affrettarsi a proporre un nome. Le elezioni di Midterm sono alle porte e questo novembre i democratici potrebbero perdere la maggioranza al Senato. Ciò complicherebbe l’elezione della nuova giudice dato che è necessaria l’approvazione della maggioranza della camera alta per ratificarla. Tuttavia, anche la situazione attuale non è del tutto rosea per il presidente. In questo momento, i seggi democratici in Senato sono 50, lo stesso numero di quelli repubblicani.

Il totonomi – La scelta di Michelle Obama per succedere a Breyer appare irrealistica. Gli occhi sono quindi puntati su Ketanji Brown Jackson, 51 anni, giudice della Corte Federale d’Appello del distretto di Columbia e Leondra Kruger, 45 anni, già parte della Corte Suprema della California e con all’attivo un’esperienza nell’amministrazione Obama. Altre ipotesi riguardano la giudice distrettuale Michelle Childs (55 anni) e l’avvocata per i diritti civili Sherrilyin Ifill di 59 anni.

La composizione della Corte – Con i suoi 28 anni di servizio (era stato nominato da Bill Clinton nel 1994) Breyer non è il giudice più longevo dell’Alta Corte. Il primato spetta al conservatore Clarence Thomas, in carica dal 1991 a seguito delle indicazioni di George W. Bush sr. Il figlio, Bush jr, ha invece scelto John Roberts e Samuel Alito. Le due nomine di matrice democratica risalgono alla presidenza Obama: Sonya Sotomayor ed Elena Kagan. Donald Trump ha fatto eleggere gli ultimi tre: Neil Goursh, Brett Kavanaugh e, nel 2020, la conservatrice cattolica Amy Coney Barnett, che ha spostato molto a destra l’orientamento generale del massimo tribunale.