L’avvocata generale Juliane Kokott ha chiesto alla Corte di giustizia Ue di confermare la multa di 2,4 miliardi di euro contro Google. Il colosso americano dell’informatica, come si legge in una nota della Corte, avrebbe utilizzato «la propria posizione dominante nel mercato dei servizi di ricerca generale come leva per favorire il proprio comparatore di prodotti visualizzando in maniera preferenziale i suoi risultati». La posizione del legale è in linea con le richieste della Commissione europea e del Tribunale. Il parere non è comunque vincolante nella decisione della Corte.