Crollano ponti in Crimea. Nella notte le forze armate ucraine hanno abbattuto il ponte di Chongar, uno di quelli che collegano la penisola alla regione di Kherson. Il governatore della regione, Vladimir Saldo, ha parlato di diverse infrastrutture colpite: «Il regime criminale di Kiev ha bombardato in modo disumano le strutture civili. Secondo le stime preliminari, sono stati utilizzati i missili britannici Storm Shadow». Siluro dopo siluro l’Ucraina sta cercando di isolare la Crimea. Ma teme un attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, come annunciato dal presidente Zelensky in un messaggio su Telegram.

Il presidente ucraino Volodimir Zelensky (Fonte Gem Onu)

La frenata – Il Regno Unito è il primo paese occidentale ad aver fornito missili a lungo raggio a Kiev. Gli Storm Shadow sono il fiore all’occhiello della balistica: progettati per colpire in profondità ed equipaggiati con sistemi che li rendono quasi invisibili al rilevamento radar e infrarossi. Ma l’agognata controffensiva ucraina, che doveva accelerare con i missili britannici, tarda ad arrivare: «Andiamo più lenti del previsto. Ci sono 200mila chilometri quadrati di Ucraina minati dai russi», ha ammesso lo stesso presidente Zelensky. Dichiarazioni a cui fanno eco quelle di alti funzionari ucraini, riportate dal Corriere della Sera: «Bisogna preparare la nostra opinione pubblica al fatto che sarà ancora lunga. Forse non centreremo tutti i nostri obiettivi». La costruzione di rocciose linee di difesa da parte dei russi continua, con lunghe trincee corredate da sbarramenti, bunker, mine e blocchi in cemento. Putin non ha potuto contenere la sua soddisfazione.

Le parole del presidente – «Per quanto possa sembrare strano, stiamo assistendo a una specie di tregua perché il nemico sta subendo gravi perdite». Con queste parole Vladimir Putin ha mostrato il suo stupore per l’andamento della guerra. Le difficoltà ucraine in avanzamento sono oggettive e il capo di stato russo ha cercato di sminuire la controffensiva di Kiev: «Non c’è alcuna possibilità. Il nostro esercito sta facendo un’esperienza preziosa». Cantar vittoria, però, può essere rischioso e, di fronte ai continui aiuti che arrivano all’Ucraina dall’Europa e dagli USA, il presidente russo ha minacciato di schierare i missili balistici Sarmat. Capaci di eludere qualsiasi sistema di difesa antimissile, i Sarmat pesano 200 tonnellate e sono in grado di percorrere 18mila chilometri in 45 minuti sganciando testate nucleari. Un avviso ridimensionato da Zelensky: «Non credo sia pronto a usarli».

Il 5 agosto l’Ucraina ha accusato l’esercito russo di aver colpito la rete elettrica della centrale nucleare di Zaporizhia nella regione omonima. Il 31 agosto l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha visitato la centrale. Nei giorni seguenti ha escluso fughe radioattive ma l’attenzione è rimasta alta per i bombardamenti nelle vicinanze. (Wikimedia Commons)

L’invito dell’Aiea – Intanto, la guerra continua a incutere timore attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. «La situazione della sicurezza nucleare  è estremamente delicata», ha detto Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, in un comunicato. «Ora più che mai, tutte le parti devono aderire ai principi dell’Aiea per prevenire incidenti nucleari», ha aggiunto Grossi auspicando un aumento degli sforzi per prevenire catastrofi come quella di Chernobyl. Sforzi che devono crescere rapidamente, dato che la Russia, secondo l’intelligence ucraina, starebbe pensando di attaccare la centrale.