Cielo blindato in Pakistan dopo l’escalation militare della crisi con l’India. Lo spazio aereo è stato ufficialmente chiuso dal governo di Islamabad fino all’una del pomeriggio del 1 marzo, ora locale. Ad annunciarlo è il centro dell’aviazione civile in un tweet alle 12:44 del 28 febbraio che precisa «La nuova Notam – la notifica che avvisa i piloti della situazione degli aereoporti in tutto il mondo – resterà in vigore fino alle 13 del 1 marzo». Cancellati centinaia di voli commerciali domestici e internazionali da e per Lahore, Multan, Feisalabad, Sialkot e Islamabad, con migliaia di passeggeri bloccati negli aeroporti. La situazione è in continuo aggiornamento.
L’autorità pakistana per l’aviazione ha dichiarato lo stato di emergenza aerea. Il 27 febbraio l’aviazione militare pakistana aveva abbattuto due aerei militari indiani che avrebbero violato lo spazio aereo pakistano, superando la linea di controllo che divide il Kashmir, regione storicamente contesa dalle due potenze nucleari dal 1948. La situazione di emergenza è confermata anche da un comunicato della la Farnesina, sul portale Viaggiare sicuri.
La situazione alle 11:12 del traffico aereo in Pakistan, quasi completamente interrotto (concessione di flightradar24)
Nonostante il blocco dei voli, durante il ripristino temporaneo della partenza di voli commerciali, sono state tre le partenze da Peshawar con destinazione Doha, Ras Al Khaimah e Dubai, come documenta flighradar24
Three flights have departed from Pakistan so far.
Emirates #EK637 from Peshawar to Dubai
Air Arabia #G9825 from Peshawar to Ras Al Khaimah
Qatar Airways #QR601 from Peshawar to Doha pic.twitter.com/fUzkkNU3c6— Flightradar24 (@flightradar24) 28 febbraio 2019
Molti voli con passaggio previsto nei cieli pakistani sono ritornati indietro, o hanno effettuato manovre per aggirare i confini dello stato “fratello” dell’India, come nel caso di questo volo diretto dall’Uzbekistan diretto in India
Perhaps the most extreme example yet of the circuitous routing required due to the closure of Pakistani airspace. https://t.co/Sxm2x0qfkG pic.twitter.com/BTFm7kI1GD
— Flightradar24 (@flightradar24) 28 febbraio 2019
Una conseguenza del blocco dei voli è l’aumento del traffico aereo nella regione del Golfo tra Emirati Arabi e Bahrain
Update: Very busy skies here in the Gulf today — flights that would ordinarily overfly #Pakistan are re-routing, especially those originating from Thailand. pic.twitter.com/wEG3Dmbthf
— Alex Macheras (@AlexInAir) 27 febbraio 2019
Cos’è lo spazio aereo – Lo spazio aereo nazionale è definito dalla Convenzione sull’aviazione civile internazionale, firmata a Chicago nel 1944 e oggi in vigore in 191 Stati. Il trattato definisce lo spazio aereo nazionale, cioè territorio aereo su cui uno Stato esercita la sua sovranità, come il corrispondente aereo delle acque territoriali. Inoltre Il sorvolo dello spazio aereo di una nazione estera o l’atterraggio sul suo territorio da parte di aeromobili militari o di Stato è possibile solo previa autorizzazione da parte dello Stato sorvolato. Se l’aviazione militare di un altro Stato entra in territorio sovrano senza previa autorizzazione, lo Stato violato è autorizzato a prendere le giuste misure per la neutralizzazione di una possibile minaccia militare.
I precedenti – È passata alla storia la crisi degli U-2 cioè le tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica dopo l’abbattimento dell’aereo spia americano U-2 nel cielo sovietico. Più recente, ma avvenuta per la stessa violazione dei confini aerei, la crisi diplomatica tra Russia e Turchia dell’aprile 2015, quando l’aviazione militare turca aveva abbattuto un jet russo. Un caso di crisi dello spazio aereo che ha portato alla morte di civili, 298 passeggeri dell’airbus Malaysia Airlines 17, è avvenuta nello spazio aereo ucraino il 17 luglio 2014. In quel caso, con la guerra civile del Donbass in corso, non c’era stata nessuna chiusura dello spazio aereo.