Soccorritori al lavoro nella miniera di Alxa Left Bannerm (Foto Ansa)

La terra è sprofondata di 180 metri in Cina. È successo all’improvviso in una miniera a cielo aperto della Mongolia interna, dove almeno quattro minatori sono morti e 49 persone sono rimaste bloccate sotto terra. Dopo il primo crollo, avvenuto la sera del 22 febbraio, nella notte del 23 febbraio si è verificata una nuova frana, che ha aggravato il bilancio dei dispersi.

La miniera– A cedere è stata la miniera situata nell’area di Alxa Left Bannerm, nel nord del Paese. Qui si estrae la maggior parte del carbone cinese. Per ridurre la dipendenza da fonti esterne, nell’ultimo anno, la regione autonoma della Mongolia ha incrementato la produzione e cercato di stabilizzare i prezzi. La politica di espansione fa parte di un disegno dello stesso governo cinese, che tenta di garantire la sicurezza energetica su tutto il territorio e implementare la ricerca di risorse minerarie interne. «La Cina ha un alto grado di dipendenza dall’estero, una volta che la situazione internazionale cambierà, influenzerà sicuramente la sicurezza economica o anche quella nazionale», ha dichiarato il ministro Wang Guanghua che si occupa delle risorse naturali nazionali.  Anche altri siti estrattivi però hanno conosciuto gravi incidenti. Secondo il South China Morning post, solo lo scorso anno si sono verificate 367 frane nelle miniere, con 518 morti. Tra le più colpite proprio le miniere di carbone, dove ci sono stati 168 crolli e 245 morti. L’ultimo incidente è avvenuto in una miniera d’oro a dicembre nel nord ovest dello Xinjiang. Qui 40 minatori sono rimasti intrappolati dopo il crollo e solo in 22 sono riusciti a salvarsi. L’elevato numero di incidenti ha portato il governo cinese a rivedere la legge di sicurezza sull’estrazione mineraria ma le modifiche sembravano essersi arenate. Al centro della proposta, l’aumento di sanzioni per i funzionari d’azienda.

I soccorsi – Otto squadre, 129 mezzi e 334 persone: è questa la macchina messa in moto da Xi Jinping per salvare i superstiti. Secondo quanto riferito dal giornale vicino alle idee di partito, il governo ha chiamato a intervenire anche i soccorritori delle aree vicine. L’appello ai rinforzi è stato avanzato dal presidente della Repubblica popolare cinese in persona, che ha anche avviato un’indagine sull’incidente. Il crollo arriva a due settimane dall’evento più importante per il destino politico di Xi Jinping. Il 5 marzo infatti si terrà la riunione annuale dell‘Assemblea nazionale del popolo che potrebbe polarizzare ancora di più verso Xi gli equilibri di forza all’interno del partito. Si tratta di un rimpasto in corso già da un anno e che va di pari passo con l’attenzione di Xi al rilancio dell’economia dopo tre anni di politica Covid Zero, con norme molto stringenti per evitare il contagio.

*Articolo in aggiornamento