Almeno trenta persone sono state arrestate a New York durante le proteste scoppiate appena dopo l’elezione di Donald Trump. Il candidato repubblicano, durante l’ultimo dibattito televisivo, aveva messo in dubbio l’accettazione dell’eventuale vittoria di Hillary Clinton, ma nessuno poteva aspettarsi il contrario. Eppure, decine di migliaia di persone in queste ore sono scese in strada in tutti gli Stati Uniti l’esito elettorale
Atmosfera molto tesa a Manhattan, dove una folla di gente si è prima radunata a Unione Square per poi dirigersi verso la Trump Tower, in cui si trova l’abitazione del nuovo Presidente. L’area, cuore pulsante dello shopping e del turismo, è blindata: i voli sopra la zona vietati, mentre l’isolato è stato circondate da decine di agenti in tenuta antisommossa.
Al grido di “Not my president” e “Hey oh hey oh Donald Trump has to go” le proteste sono montate un po’ ovunque: da Filaphia a Los Angeles, da Detroit a Austin. Alcuni manifestanti si sono riuniti davanti alla Casa Bianca invocando il nome di Barack Obama che, proprio oggi, riceverà il neo presidente in quella che dal 20 gennaio sarà la sua nuova abitazione.