Ventiquattrore che (forse) hanno cambiato la storia degli Stati Uniti. Se sarà così, lo capiremo nei prossimi mesi. Ecco intanto il racconto di quello che è stato definito “il giorno più buio della democrazia americana“, che però, alla fine, si è trasformato nella riscossa di quella stessa democrazia con la proclamazione, in una Washington deserta per il coprifuoco, della vittoria di Joe Biden e Kamala Harris.

Gli orari indicati sono quelli del fuso di Washington DC (GMT-5), a partire dalla notte del 6 gennaio 2021 fino alle prime ore dell’alba del giorno seguente.

01.00 (6/1/2021) – Il democratico Raphael Warnock rivendica la vittoria in uno dei due ballottaggi in Georgia per il Senato. Se i democratici vincessero i due seggi, il Senato passerebbe sotto il loro controllo. La Georgia è anche uno degli Stati in cui il conteggio dei voti per le presidenziali vinte da Biden è stato più contestato. Trump ha già denunciato brogli e fatto pressioni sul Senato, presieduto dal suo vice Mike Pence, perché non venga assegnata la vittoria e si proceda a un altro riconteggio.

01.02 – Il Vice-Presidente uscente, nonché presidente del Senato, Mike Pence comunica in una nota di non aver poteri per ribaltare il voto, contrariamente a quanto sostenuto da Trump

A partire dalle 06.00: I manifestanti pro-Trump si assembrano, si stima in migliaia, nel parco sud della Casa Bianca, per partecipare al raduno “Save America” promosso da Trump in un tweet del 19 dicembre 2020. L’invito, rivolto ai suoi sostenitori, a partecipare a una protesta il 6 gennaio 2021 al grido di «Siateci e siate selvaggi!», definendo «statisticamente impossibile» la sua sconfitta alle presidenziali del 2020.

08.20 – Il democratico Jon Ossoff rivendica la vittoria nel secondo ballottaggio in Georgia per il Senato.

12.30 – Trump inizia il suo discorso tra i manifestanti di fronte alla Casa Bianca, coperto da vetro antiproiettile, sottolineando: «Non ci arrenderemo e non concederemo mai la vittoria». E, anche sui ballottaggi in Georgia sostiene: «Sono stati truccati».

13.00 – Hanno inizio al Congresso le procedure per certificare i voti dei grandi elettori e ratificare, così, la vittoria di Joe Biden come 46esimo Presidente degli Stati Uniti d’America.

13.40Mitch McConnell, leader dei Repubblicani in Senato, volta le spalle a Trump: «Le elezioni non sono state rubate, non ci sono stati brogli».

Intorno alle 14:00 – Un gruppo di manifestanti, che nel frattempo su invito di Trump hanno raggiunto le sede del Senato, fa irruzione all’interno di Capitol Hill, chi rompendo le finestre, chi dalle varie entrate. Incominciano a circolare sul web foto dei manifestanti all’interno del palazzo simbolo della democrazia Americana (tra selfie e reportage fotografici), immagini dei membri del Congresso che si nascondono,  dentro varie ale del palazzo, mentre altri sono evacuati

14.30 – Anche il palazzo del Congresso della Georgia è sotto assedio e viene evacuato dal Segretario di Stato Brad Raffensperger.

14.50 – La sindaca di Washington, Muriel Bowser, proclama il coprifuoco a partire dalle ore 18.00. Nelle ore successive, la sindaca ha esteso fino al 21 gennaio il coprifuoco, oltre allo stato di emergenza pubblica.

15.15 – Trump in un tweet (l’ultimo rimasto disponibile sul suo account) invita i manifestanti a restare calmi. Viene poi ripreso dalla figlia Ivanka Trump, che in un tweet (cancellato poco dopo), definisce i manifestanti “patrioti americani”.

15.00 – Nancy Pelosi, la speaker dem della Camera, chiede l’intervento della Guardia Nazionale che viene dapprima negato dal Pentagono. Poco dopo, intorno alle 15.40, vengono dispiegati oltre 1000 agenti della Guardia Nazionale, a sostegno della polizia locale. Viene segnalata anche la presenza di agenti FBI dentro a Capitol Hill.

15.30 – Viene data notizia di una donna ferita da uno sparo all’interno di Capitol Hill. Si tratta di Ashli Babbitt, veterana e sostenitrice di Trump e di QAnon. Poche ore dopo morirà in ospedale. Nel corso della giornata sono altre tre, secondo la polizia e i media americani, le vittime riconducibili alla manifestazione, anche i decessi sarebbero stati provocati da non meglio precisate “emergenze mediche”.

16.00 – Le proiezioni della Nbc e di Cbs danno ufficialmente la vittoria a Jon Ossoff. Il partito democratico controllerà così i tre principali luoghi del potere politico, cioè Casa Bianca, Camera e, da ultimo, il Senato con il duo Ossoff- Warnock. Warnock è il primo senatore afroamericano della Georgia.

16.05 – Joe Biden parla all’America e al Mondo in diretta televisiva: «la nostra democrazia è sotto una minaccia senza precedenti, una minaccia che non abbiamo mai visto nella storia moderna». E si rivolge a Trump: «Invito il presidente Trump ad andare ora sulla televisione nazionale per adempiere al suo giuramento e difendere la costituzione e chiedere la fine di questo assalto».

16.20 – Trump manda un video messaggio registrato per i suoi sostenitori: «So che siete addolorati perché questa elezione ci è stata rubata, ma tornate a casa». E chiude: «Siete speciali, vi vogliamo bene». Il video viene prima segnalato da Twitter, impedendone la condivisione in quanto incitamento all’odio e affermazione non provata, e poi rimosso dall’account di Trump.

20.00 – Riprendono i lavori del Congresso.  Lo annuncia prima la speaker alla Camera Nancy Pelosi, seguita a ruota dal leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer.

01.50 (7/1/2021) -Trump è sospeso sia da Twitter che da Facebook e Instagram, per rispettivamente 12 ore (nel caso di Twitter) e di 24 (per le piattaforme controllare da Zuckerberg). Twitter ha anche minacciato una sospensione permanente dell’account di Donald Trump se dovessero esserci altre violazioni alle politiche della piattaforma.

03.46 – I voti certificati a favore di Biden hanno superato i 270 necessari per diventare ufficialmente Presidente degli Stati Uniti.

03.49 – Trump in  un comunicato ufficiale riportato da Dan Scavino, capo della comunicazione social della Casa Bianca, afferma: «pur rimanendo in totale disaccordo con l’esito delle elezioni, così come confermato dai fatti, il passaggio di poteri del 20 gennaio avverrà in maniera pacifica e ordinata». E aggiunge:«anche se questa è la fine del più grande primo mandato della storia presidenziale, è solo l’inizio della nostra battaglia per rendere di nuovo grande l’America».

04.43 – Preceduto dalla senatrice del Minnesota Amy Klobuchar che annuncia il risultato della certificazione, Mike Pence dichiara ufficialmente la vittoria del ticket democratico. Con 306 voti contro i 232 dei repubblicani, Joe Biden e Kamala Harris sono stati proclamati, rispettivamente, Presidente e Vice-Presidente degli Stati Uniti d’America. Il 20 gennaio 2021 giureranno e si insidieranno alla Casa Bianca.