Un soldato del Libero Esercito Siriano piange la morte di un suo compagno (foto Goran Tomasevic/Reuters)

Alle piaga della guerra civile, che affligge il popolo siriano dal 15 marzo 2011, adesso si aggiunge quella degli insetti. Gli abitanti di Damasco lamentano da giorni punture di insetti di un tipo nuovo, mai visto prima secondo le loro stesse testimonianze. Punture che lasciano grandi segni rossi sulla pelle e causano un forte prurito.

All’origine di questa invasione i medici della capitale siriana avanzano una macabra ipotesi: gli insetti sarebbero attirati dai cadaveri, rimasti insepolti dopo i combattimenti nei dintorni della città. Da oltre un anno, del resto, i ribelli cercano di penetrare nelle strade di Damasco, scontrandosi con le forze governative. Il bilancio quasi quotidiano è di decine di vittime, e il ritmo continuo delle violenze e dei bombardamenti rende impossibile il seppellimento di tutti i cadaveri dei caduti.

Intanto arriva la denuncia di Paulo Pinheiro, presidente della Commissione di inchiesta sulla Siria: “C’e una disparità tra le violazioni o i crimini commessi dalle forze governative e quelle commesse dai ribelli. Ma si tratta di una disparità nell’intensità”, ha affermato in conferenza stampa, sottolineando che le forze in campo hanno commesso crimini della stessa natura, anche se in misura e numeri assai diversi. La Commissione di inchiesta esprime inoltre allarme per il ricorso delle parti in conflitto ad una “pericolosa retorica che infiamma le tensioni settarie” ed incita alla violenza.

Davide Gangale