Un divorzio in 585 pagine. È l’accordo sottoscritto il 25 novembre tra il Consiglio Europeo e la Gran Bretagna per la Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’unione economica e doganale. Un documento arrivato a un anno e mezzo dall’inizio delle trattative, che disciplinerà punto per punto i nuovi rapporti continentali in attesa della ratifica del Parlamento di Londra il prossimo 11 dicembre.

Periodo di transizione – La Brexit entrerà in vigore il 29 marzo 2019, ma vi sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020. Verrà mantenuta la situazione attuale per quanto riguarda l’unione doganale, il mercato unico e le politiche europee, anche se la Gran Bretagna non avrà potere decisionale all’interno dell’Ue. Entro luglio 2020 le due parti potranno decidere se prolungare questo periodo di un ulteriore anno.

Futuro dei cittadini europei – I 3 milioni di cittadini europei residenti in Gran Bretagna e il milione di britannici negli altri paesi continentali continueranno a godere dei diritti attuali anche dopo la Brexit. Lo stesso sarà per coloro che si trasferiranno durante il periodo di transizione. Le cose cambieranno dal 2021: per trasferirsi per studio o lavoro sarà necessario un permesso, anche se si prevedono agevolazioni per i giovani e per chi andrà a lavorare in bar o ristoranti (cosiddetto “visto del barista”). I turisti potranno continuare a viaggiare liberamente, anche se per accedere al Paese potrebbe essere necessario il passaporto, invece della carta d’identità.

Conto del “divorzio” – Londra si è impegnata a pagare bilancio, fondi e programmi Ue fino al 2020. Nel caso in cui il periodo di transizione dovesse essere esteso, contribuirà in parte anche al bilancio 2021-2027. In totale le spese ammontano a circa 40 miliardi di sterline (quasi 50 miliardi di euro).

Il “nodo” Irlanda – Viene assicurato un confine non rigido tra Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. In questo modo l’Irlanda del Nord rimarrebbe nel mercato comune europeo e nell’unione doganale senza che vengano ripristinati i controlli alla frontiera con l’Eire. Questa clausola di garanzia è resa necessaria dal pericolo che il ristabilimento delle barriere fisiche possa compromettere l’accordo di pace del 1998. Durante il periodo di transizione si negozieranno gli accordi commerciali tra Regno Unito e Ue e si cercherà di trovare una soluzione alla questione irlandese: qualora non si giunga ad un accordo il backstop, la garanzia del confine “fluido”, sarà operativo anche in seguito.

Gibilterra – La Spagna avrà il diritto di rivedere e approvare ogni futura intesa tra Ue e Gran Bretagna e il territorio britannico sulla costa iberica.

Prodotti e marchi Dop-Igp – Viene garantita la tutela per i marchi e prodotti Dop-Igp esistenti e per quelli immessi nel mercato fino alla fine del periodo di transizione. Poi scatteranno le nuove regole.

Contese Ue-Gran Bretagna – La Corte di giustizia dell’Unione Europea continuerà a gestire le contese tra Ue e Regno Unito per 8 anni dopo la fine della transizione per i diritti dei cittadini e per 4 anni per gli altri ambiti.

L’accordo dovrà essere votato dal Parlamento britannico (11 dicembre) e poi dai leader europei. Qualora dovesse essere bocciato, la Gran Bretagna uscirà dell’Unione Europea senza accordo: ciò avrebbe conseguenze disastrose per l’economia britannica e europea.